Strappare manifesti dai muri è la sola compensazione, l’unico modo di protestare contro una società che ha perduto il gusto del cambiamento e delle trasformazioni favolose. Così recita Mimmo Rotella accanto alle sue opere, che vedono manifesti pubblicitari più o meno distrutti e ricomposti in collage a dimensioni naturali.
Certo, guardando l’esposizione ci si chiede come mai l’arte, tanto attiva e movimentata, sia dunque così staccata da questa realtà immobile. Probabilmente dipende dal mercato, che ha fame di cose sempre nuove. Ne parlano il Direttore delle strategie editoriali de Il Sole 24 Ore insieme al Direttore del giornale dell’Arte, Umberto Allemandi, e Massimo Di Carlo, Presidente dell’Associazione Nazionale Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea.
I prezzi di Arte Fiera sono ovviamente astronomici. L’opera meno cara è valutata intorno ai 2000 euro. Eppure, vengono presentati diversi grafici in cui si mostra come il mercato dell’arte sia in continua crescita, addirittura a doppia cifra.
Il 52% delle vendite viene compiuto dalle gallerie, mentre il restante dalle aste, che però hanno opere di valore non superiore ai 10.000 euro. Le gallerie dunque si confermano come la colonna portante della qualità artistica, ovvero il mercato primario.
Certamente, non è possibile comparare il costo di un’opera d’arte con quello di qualsiasi altro tipo di merce. A volte, però, i costi sono veramente esagerati. Allora è necessario indagare l’origine dell’opera d’arte. Per gli artisti giovani, non c’è, nei limiti delle possibilità, troppa difficoltà di valutazione; quando l’artista diventa più famoso, invece, ecco che le opere possono acquistare un senso merceologico, ed essere sopravvalutate nel decidere il prezzo al “dettaglio”. È il problema del valore effettivo dell’opera, certo di non facile soluzione, anche considerando di come cambi al mutare di ogni contesto, e dei mercati.
Una ragione dell’alto costo, inoltre, è che ogni opera non è duplicabile. Certamente, un Fontana potrà sembra identico ad un altro, ma c’è sempre una differenza artigianale.
Arte fiera cos’è dunque? Un’immensa fiera di mercato. Ed è il mercato – molto benestante – che giudica come ultimo.
Poi ci sono i casi strani – e sbagliati – dove si paga dieci volte di più un’opera contemporanea di moda che un’arte modernissima, un Modigliani per esempio, ma un po’ meno di moda. L’arte contemporanea, di solito, vale un po’ di meno per diverse ragioni: la produzione tuttora attiva, rispetto all’arte in cui gli artisti non sono più vivi; e il pregiudizio – in alcuni casi corretto giudizio – di non avere una buona conoscenza dietro l’opera, e farla quindi troppo elementare, sempliciotta. Sicuramente non è il caso delle opere in Fiera.