[oblo_image id=”1″] Era stato annunciato come una rivoluzione e ha mantenuto le promesse. Il nuovo costume Lzr Speedo ha fatto discutere fin dalla presentazione. I recenti Europei e le selezioni preolimpiche australiane hanno però alzato un polverone superiore a qualunque previsione. Ricapitolando per sommi capi: in pochi giorni abbiamo assistito ad un’incredibile successione di record mondiali tutti firmati da atleti dotati del nuovo costume. Tutti i primati sono destinati ad essere battuti, ma quando i miglioramenti sono così repentini diventa difficile eludere alcune domande. Soprattutto perchè si comincia ad ipotizzare una sorta di doping tecnologico. Alcuni nuotatori hanno infatti affermato che i vantaggi di Speedo sono inequivocabili: il tessuto e le particolari cuciture garantirebbero una spinta verso l’alto riducendo l’attrito e favorendo il galleggiamento. La Federazione Internazionale è rimasta spiazzata: ha promesso nuovi controlli e si è trincerata dietro la diplomazia sostenendo che dopotutto ogni atleta è libero di scegliere il costume preferito. Qualcuno, però, come il nostro Filippo Magnini storce il naso lamentandosi per il ritardo dei propri materiali in prossimità dell’appuntamento olimpico. Le performance di Alain Bernard sui 100 sl e di Eamon Sullivan sui 50 sl sono le punte di un iceberg: in specialità che vivono su pochi centesimi di secondo, sono stati rapidamente abbattuti muri storici ridicolizzando record stabiliti da mostri sacri quali l’olandese Van den Hoogenband e il russo Popov.

Ma spesso il connubio tra tecnologia e sport è il preludio a roventi polemiche. Nel tennis l’abbandono delle racchette di legno ha segnato la fine di un’epoca: i nuovi attrezzi hanno consentito di raggiungere velocità inaudite mutando profondamente la natura del gioco. L’aumento di velocità non ha tuttavia raccolto l’unanimità dei consensi: l’accorciamento degli scambi ha per certi versi inaridito lo spettacolo agevolando i giocatori muscolari rispetto a quelli tecnici.

Anche lo sci è stato oggetto di ricerca della scienza applicata allo sport. Persino le tute indossate dagli atleti sono divenute terreno di lotta tra le principali case specializzate. L’aerodinamica soprattutto nelle discipline veloci è diventata fondamentale rendendo indispensabile uno studio attento dei tessuti e delle cuciture.

Ciò che rimane indispensabile è tuttavia garantire la parità tra gli atleti: sarebbe paradossale che anni di allenamenti per guadagnare pochi centesimi divenissero superflui per l’avvento di prodigiosi materiali capaci di produrre miglioramenti molto più sensibili. Anche nello sport il progresso deve avere una sua etica: se la competizione non è equa, perde il suo valore.

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