[oblo_image id=”2″]Costituita per il momento da oltre 30.000 pagine, frutto di 250 anni di conoscenze sulla natura, la più grande Enciclopedia della vita mai scritta promette di crescere progressivamente. Se finora queste conoscenze sono state custodite in erbari e biblioteche, private o pubbliche, adesso sono accessibili a tutti on-line, sul sito www.eol.org, grazie a una collaborazione unica tra i ricercatori delle più autorevoli università. ”E’ una straordinaria finestra sul mondo vivente”, ha osservato uno dei curatori, Gary Borisy, del Laboratorio di Biologia marina di Woods Hole (Massachusetts).

[oblo_image id=”1″]L’Enciclopedia della vita promette di essere uno strumento di divulgazione senza precedenti e per molti ricercatori questa opera gigantesca permetterà di dare un grande impulso a nuove scoperte. Per molti è il contrario di un microscopio, tanto che hanno proposta di chiamarla macroscopio, perchè la visione complessiva che offre aiuta a individuare modelli su larga scala. Aggregando le informazioni sugli 1,8 milioni di specie animali e vegetali finora note, l’Enciclopedia potrà aiutare a proteggere la natura, per esempio ricostruendo la mappa genetica di batteri e virus responsabili di malattie umane, aiutando a capire i segreti dell’invecchiamento e della longevità, individuando sostituti per l’impollinazione delle piante nei luoghi in cui le api da miele stanno scomparendo, mettendo a punto nuove strategie per rallentare l’avanzata di specie invasive. Ma, principalmente, è un catalogo senza precedenti per la salvaguardia delle specie note e per l’identificazione di specie non ancora descritte.

Lanciata nella primavera 2007 e ancora oggi in continuo aggiornamento, l’Enciclopedia descrive ciascuna specie utilizzando testi, immagini, video, dati scientifici e informazioni fornite da esperti di campi diversi. E’ opera del consorzio che comprende il Laboratorio di biologia marina di Woods Hole, l’Università di Harvard, la Smithsonian Institution, il Field Museum di Chicago, la Biodiversity Heritage Library e l’Orto botanico del Botanical Garden.

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