[oblo_image id=”1″]Prendi un ragazzino e sbattilo contro il fondo del cassone di un camion. Fagli conoscere il buio e la paura atavica che genera, quel terrore inconsulto che non si riesce a gestire neppure da adulti, figurarsi se hai solo sedici anni di vita borghese alle spalle. Fagli toccare con mano una ragione per temere davvero, o meglio fa’ che sia la paura a toccare lui, a prenderlo a pugni nell’oscurità, a minacciarlo di morire senza eroismi e men che meno alcun senso. Riaprendo gli sportelli del camion non ti aspetti certo che il ragazzino sia ancora vivo. In un certo senso è vero, l’adolescente fragile è agonizzante; solo perchè al suo posto sta nascendo un assassino.
Così comincia l’ultimo romanzo di Paola Barbato, quel Mani Nude edito da Rizzoli che appena preso in mano non riesci a mollare fino alla fine. La spirale di violenza, l’abisso di corruzione si sviluppa costante e metodico, privo di incertezze esistenziali: ci si immerge nel libro, scoprendo di non essere degli uomini migliori del peggio, neppure stupendoci di quello che man mano arriviamo ad accettare serenamente, allo stesso modo dello sventurato Davide Bergamaschi, protagonista della vicenda.
[oblo_image id=”2″]Tra la tua vita e quella di uno sconosciuto, la scelta è istintiva ed inevitabile; con questo giogo al collo il ragazzo angelico ed il lettore che lo accompagna devono abbandonare morale, principi, umanità. Un corso intensivo per diventare assassini professionisti, Cani Maggiori. Lezioni così perentorie da farti dimenticare l’esistenza di una qualunque alternativa a quella vita, che impari ad amare come l’unica rimasta. Prima uccidi al buio, poi uomini indifesi alla luce del sole, seguono i tuoi pari, infine è spacciato chiunque ti si pari davanti perché non conosci più altro modo di affermarti. E scopri in te una ferina bellezza, un’onnipotenza divina che discende come una benedizione dalla tua giovane età.
Peccato che Davide resti sempre Batiza, ovvero il bebè. Non si può essere assassini ed avere dei sentimenti. O al contrario, forse non si può restare umani senza aggrapparsi ad uno straccio di legame affettivo, per quanto sia il più perverso tra quelli possibili. Come i cani leccano la mano di chi li bastona, Batiza non può fare a meno di amare quel Minuto che l’ha creato, che dimostra di amare il ragazzo quanto più si dimostra meraviglioso nella sua spietatezza. Ma l’amore è la più grande delle debolezze.
Sarà anche, eppure è in forza dell’ostinazione del sentimento che questo libro si fa leggere, nonostante ci siano tanti buoni motivi per tenersi nascosto il lato più indicibile della natura umana.
Autore: Paola Barbato
Titolo: Mani Nude
Editore: Rizzoli
Data di pubblicazione: Aprile 2008
Pagine: 430
Prezzo: 19 euro