Stefano Forti racconta, dalla sua ambigua prospettiva in prima persona, la storia che lo vede protagonista nel thriller psicologico “La teoria del rinoceronte”: quando un personaggio è così poco attendibile ci si può aspettare di tutto, ed è ciò che rende quest’opera estremamente affascinante.
Stefano è uno scrittore quarantenne che ha avuto molto successo in passato ma che poi, a causa del suo abuso di alcol e dei suoi comportamenti autolesionisti, è scemato in concomitanza con la sua lenta caduta in un baratro oscuro di dipendenze e atteggiamenti malsani. Anche la sua vita privata ha risentito della brutta china intrapresa: sposato con Vittoria da sei anni, Stefano ha presto iniziato a tradirla, instaurando anche una relazione amorosa con una prostituta moldava.
Ed è proprio di ritorno da una notte di passione con quella donna che Stefano trova il cadavere della moglie, riverso sul divano del loro salotto: qualcuno le ha sparato in testa, non lasciando però alcuna traccia del suo passaggio né l’arma del delitto. Il detective Alessandro Vinci è ben sicuro che si tratti di un uxoricidio: solo Stefano può essere il responsabile di quell’atroce delitto, anche se lui continua a professarsi innocente. E da subito i dubbi vengono anche al lettore: il protagonista potrebbe tranquillamente arrivare ad uccidere essendo spesso alterato e, soprattutto, non avendo mostrato la minima sofferenza alla vista del corpo senza vita di Vittoria.
Anche durante gli interrogatori, Stefano rimane impassibile, come se non gli importasse niente di ciò che è successo: questo comportamento è segno di colpevolezza mal celata, o è talmente sotto shock da non riuscire a reagire? Da questo momento in poi, tutte le azioni del protagonista sono scandagliate dal lettore, che tenta di capire da ogni sua parola o gesto se sia effettivamente colpevole, oppure no. Stefano, però, è un personaggio complesso e molto astuto; il suo essere la voce narrante dell’opera, inoltre, ci spinge a provare una sorta di empatia per lui, sperando fino all’ultimo che si possa difendere da quella terribile accusa.
Ed è così che Alessandro Spocci ci accompagna in questa vicenda controversa e inafferrabile, in cui osserviamo Stefano mentre si districa nel labirinto della sua oscurità. Un viaggio suggestivo all’interno di una mente malata ma anche brillante: il protagonista potrà essere un uomo devastato e distaccato da tutto e da tutti ma ha un’acuta sensibilità nel cogliere ciò che si nasconde sotto la superficie delle persone; e questa sua capacità lo rende un accattivante seppur caotico narratore.
Casa editrice: Albeggi Edizioni
Collana: Scratches
Genere: Romanzo noir
Pagine: 256
Prezzo: 18,00 €
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