[oblo_image id=”2″]La Giuditta di Botticelli è esposta, per la prima volta a Milano, dal 1° ottobre al 14 dicembre 2008 al Museo Diocesano di Milano. Il capolavoro del Rinascimento – proveniente dalla Galleria degli Uffizi di Firenze – potrà essere ammirato tutti i giorni, dalle 10.00 alle 18.00, escluso i lunedì.
Torna così l’iniziativa culturale Un Capolavoro per Milano, promossa da Bipiemme Gestioni (Gruppo Bipiemme – Banca Popolare di Milano) e dal Museo Diocesano di Milano, sostenuta in questa sesta edizione anche da Metro Italia Cash & Carry e B-Communications.
La Giuditta (titolo completo Il ritorno di Giuditta a Betulia) è databile al 1470 circa. In quella fase l’artista fiorentino Alessandro Filipepi (Firenze, 1445-1510), detto Botticelli, elimina progressivamente il chiaroscuro, proponendo una particolare interpretazione delle leggi prospettiche rinascimentali, cercando la definizione del movimento delle figure tramite eleganti evoluzioni dei panneggi. Le figure, in questo modo, grazie alla particolare e raffinata incidenza della luce e alla ricercatezza ornamentale, basata su un accentuato uso degli elementi lineari e cromatici, appaiono come eleganti silhouette più che corpi tridimensionali, aprendo a quella svolta stilistica che caratterizzerà l’arte del maestro fiorentino nei suoi anni maturi.
[oblo_image id=”1″]Per l’occasione, sarà esposto anche il pendant della Giuditta, La scoperta del cadavere di Oloferne, sempre proveniente dagli Uffizi, che completa il progetto narrativo dell’artista: due punte focali di acceso cromatismo e marcato espressionismo che richiamano contenutisticamente alla violenza della storia, al senso caduco e materiale della stessa vita umana. Le due “piccole” opere, per il loro particolare formato (31×25 cm) che suggerisce dovessero essere ammirate a distanza ravvicinata, ritrovano con l’esposizione dedicata al Museo Diocesano il loro “utilizzo originario”, destinato ad una devozione privata, e il valore vero e proprio di dittico con il quale nel Seicento furono presentate all’interno di un’unica cornice.
Il tema di Giuditta è presente nell’arte italiana sin dal Medioevo, con una forte valenza simbolica. L’eroina biblica viene spesso interpretata come una figura mariana decisa all’estremo sacrificio per la salvezza del popolo. Ma come spiega Paolo Biscottini, Direttore del Museo Diocesano di Milano “Non ci può bastare questa lettura”. Altrimenti “perché questo paesaggio così delicato? Perché questo incedere come di danza? Perché questo volto che l’ombra del pensiero distrae dal presente? A che pensa Giuditta? Al passato appena trascorso? Al futuro che ancora non sa? O forse al suo destino? A ciò che il Signore le ha indicato e che lei non aveva immaginato e per il quale, smesse le vesti vedovili si è fatta nuovamente bella.”… Di quella straordinaria bellezza e intensità e con quella pensosa malinconia che caratterizza le opere del maestro fiorentino.
Botticelli propone una lettura fedele del testo biblico, scegliendo uno schema compositivo del tutto nuovo e articolando la narrazione in due scene, anzi in due opere, del tutto distinte, all’interno delle quali cambia tono e registro linguistico: Il Ritorno di Giuditta a Betulia mostra colori chiari e toni luminosi ed è attraversato da un’aria leggera e quasi leziosa, al contrario dei toni bui e drammatici de La Scoperta del cadavere di Oloferne. È indubbio, in ogni caso, che in queste due scene aleggi il divino pur contrapposto fortemente al senso della materia, percepibile nella drammatica scoperta del cadavere di Oloferne.
Nelle prime cinque edizioni di Un Capolavoro per Milano, i visitatori sono stati oltre 150.000.
Le opere esposte sono state:
2002, L’Ecce Homo di Antonello da Messina, proveniente dal Collegio Alberoni di Piacenza;
2003, L’Annunciazione di Domenico Beccafumi, dalla chiesa di San Martino e Santa Vittoria di Sarteano (Siena);
2004, La Cattura di Cristo del Caravaggio, proveniente dalla National Gallery of Ireland di Dublino;
2006, La Sacra Famiglia con Sant’Elisabetta e San Giovannino di Andrea Mantegna, proveniente dal Kimbell Art Museum di Fort Worth in Texas;
2007, L’Annunciata di Antonello da Messina, dalla Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis a Palermo.
UN CAPOLAVORO PER MILANO
La Giuditta di Botticelli
Museo Diocesano di Milano (Corso di Porta Ticinese, 95)
Inaugurazione: 30 settembre dalle 18.00
Apertura: dal 1° ottobre al 14 dicembre 2008 ore 10.00 – 18.00
Riposo settimanale: tutti i lunedì
Biglietti: € 8,00 intero; € 6,00 gruppi; € 5,00 ridotto; € 4,00 tutti i martedì; € 2,00 scolaresche
Catalogo Silvana Editoriale
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