[oblo_image id=”3″]Continua il programma di valorizzazione e promozione del turismo nella città di Ercolano. L’ultima iniziativa consiste nell’offerta, partita dal Comune di Ercolano, di una visita gratuita agli scavi archeologici a tutti coloro che verranno a trascorrere le festività pasquali in uno degli alberghi della città, fermandosi almeno per una notte. L’iniziativa rientra nella campagna di sensibilizzazione Il turismo siamo tutti ed è finalizzata a rendere il cittadino più attivo e responsabile nell’accoglienza dei turisti.
Così come Pompei, anche Ercolano fu distrutta dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., il quale seppellì la città sotto una coltre di ceneri e fango alta 15-20 metri. Queste particolari circostanze che hanno portato al seppellimento di Ercolano, se da un lato ne hanno reso e ne rendono tuttora assai difficile lo scavo, dall’altro hanno permesso la conservazione di materiali altamente deperibili, come il legno, i papiri e gli stessi alimenti, sigillati nel fango.
[oblo_image id=”2″]L’individuazione ufficiale degli scavi di Ercolano risale al 1709 e spetta al principe austriaco Emanuele d’Elboeuf di Lorena, il quale, dopo essersi stabilito a Portici, cercava del marmo per costruire il suo palazzo e venne a sapere che a Ercolano, in alcuni pozzi scavati nel terreno, venivano rinvenuti marmi, statue ed altro. Così il principe, ordinando di continuare gli scavi, trovò il Teatro, da cui ricavò molto marmo, e delle statue, che rivendette. Nel tempo poi ci furono furti e razzie negli scavi. Fu solo con i Borboni che gli scavi vennero protetti e regolamentati. Grazie alla scoperta della Villa dei Papiri, un’autentica miniera di opere d’arte, la fama degli scavi raggiunse tutta l’Europa. Ad oggi gli scavi non sono stati ancora completati e molti tesori restano ancora da scoprire.
Per altre informazioni: www.ercolanonline.it e www.comune.ercolano.na.it.