Chi non sogna una messa al bando di tutte le armi nucleari? A livello internazionale, invece, stanno aumentando ricerca e produzione di nuovi tipi di bombe atomiche. Altre potenze finanziano l’ammodernamento dei propri arsenali nucleari. Ed aumentano, di conseguenza, i Paesi che vogliono entrarne in possesso per acquistare peso sulla scena mondiale.

In Italia abbiamo 90 testate atomiche. Non dovrebbero esserci. Nel 1975 l’Italia ha ratificato il Trattato di Non Proliferazione nucleare impegnandosi (art. 2) a non produrre né ad accettare mai sul proprio territorio armi nucleari. Secondo il diritto internazionale, l’Italia le deve rifiutare. Per Alleanza (NATO), invece, le accetta. Non è possibile avere due pesi e due misure.

I negoziati internazionali per liberare l’umanità dalla minaccia atomica rimangono impantanati perché chi possiede le armi atomiche vuole solo che nessun altro le abbia. Ma non è disposto a rinunciarvi. E questo invece era l’impegno sottoscritto nel Trattato di Non Proliferazione (art.6): arrivare al disarmo nucleare totale e globale.

In tutto il mondo ci sono circa 30.000 testate nucleari, capaci di distruggere la Terra ben più di una volta sola.

Per questo l’Associazione Un futuro senza atomiche lancia da sabato 19 a sabato 26 gennaio una raccolta di firme per una legge d’iniziativa popolare. Affinché si dichiari l’Italia Paese Libero da Armi Nucleari. Per diventare, come l’Austria, uno dei 106 Stati del mondo dove le bombe atomiche non hanno diritto di cittadinanza. E con buona compagnia: tutti gli Stati dell’America centro-meridionale, dell’Africa, del Pacifico, del sud-est asiatico.

Dunque, si parte il 19 gennaio a Roma, dove in diversi luoghi ci saranno incontri per presentare la campagna. La raccolta delle firme avverrà in ogni città per diverse ore. Inoltre, varie proiezioni accompagneranno gli incontri. Un evento così importante merita l’attenzione di tutti.

Per sapere dove e quando avverranno la raccolta firme e gli eventi nella vostra città, cliccate qui.

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