[oblo_image id=”1″] Ricordando il recente passato olimpico che l’ha vista protagonista nel mondo senza dimenticare la sua storica, gloriosa e leggendaria tradizione sportiva che ne ha contraddistinto il suo cammino culturale, Torino presenta oggi la sua candidatura a Capitale Europea dello Sport 2015 nel suggestivo scenario del Palavela gia’ simbolo di Torino 2006 e cuore pulsante della sportivita’ cittadina. Coinvolte per l’occasione, Istituzioni nazionali e locali, campioni e medagliati nelle discipline olimpiche, associazioni ed enti sportivi, oltre a comuni cittadini. La cerimonia rappresenta non solo un’occasione per ufficializzare la decisione di concorrere all’assegnazione di questo importante riconoscimento, ma anche per coinvolgere tutta la città nel percorso di avvicinamento al conferimento del titolo da parte del comitato tecnico dell’ACES – Associazione delle Capitali Europee dello Sport – previsto per il 7 novembre 2012. A supporto del percorso di candidatura e come strumento d’informazione ai cittadini arriva anche un sito internet, raggiungibile da oggi all’indirizzo www.torino2015.it. La volontà di candidare Torino quale Capitale Europea dello Sport 2015 è nata lo scorso anno e si inserisce all’interno di un percorso che prevede, dopo l’accettazione formale lo scorso dicembre, altri importanti passaggi: la consegna del dossier di candidatura, in elaborazione, che sarà presentato a Bruxelles entro il 30 maggio, e la visita della Commissione deputata a verificare strutture e competenze del Comune e della città, prevista tra settembre e novembre. Come già avvenuto in occasione di altri grandi eventi, la candidatura sarà costruita intorno a due temi fondamentali: i valori e il territorio. I valori sono gli stessi richiamati dal Libro Bianco dello Sport dell’Unione Europea: etica, integrazione, salute, benessere ed educazione, per uno sport che non sia solo prestazione agonistica ma che abbia anche, e soprattutto, una funzione sociale, oltre a diffondere uno stile di vita improntato a lealtà, coraggio, sobrietà e rispetto delle regole. L’altro punto di forza è legato, da una parte, alla particolare connotazione della città come luogo da sempre privilegiato per lo sport, e dall’altra al tessuto economico di un territorio che presenta infrastrutture e servizi in grado di accogliere e supportare eventi di calibro internazionale. Torino deve competere con Cracovia per la designazione finale. Una vittoria significherebbe per la città una nuova occasione di ribalta internazionale e un riconoscimento per il valore delle politiche pubbliche a sostegno dello sport intraprese in questi anni. Essere Capitale Europea dello Sport nel 2015, in concomitanza con l’Expo in programma nello stesso periodo, rappresenterebbe un ulteriore elemento di attrattività del capoluogo piemontese a livello turistico e un’occasione per rafforzare la visibilità delle imprese e delle realtà sociali e culturali del territorio, con ricadute positive per tutti. Contribuirebbe, inoltre, a posizionare stabilmente Torino nel circuito delle città europee capaci di attrarre ed ospitare eventi sportivi di livello internazionale. Tutto questo è possibile grazie alla presenza di un interessante tessuto infrastrutturale e alla capacità del territorio di trasformare le opportunità in occasioni di sviluppo. Per Associazioni ed enti sportivi sarebbe l’occasione per incrementare la visibilità sulle rispettive discipline e sugli eventi organizzati, con un effetto positivo sull’afflusso di pubblico e sulla raccolta di nuovi iscritti e praticanti. Per i cittadini rappresenterebbe, infine, la continuazione di quel percorso virtuoso che li ha visti in questi anni protagonisti delle politiche per lo sport della Città. Tutto ciò attuando iniziativee programmi che hanno avuto come obiettivo la diffusione di corretti stili di vita, la promozione dell’aggregazione e la lotta alle situazioni di svantaggio e disagio sociale. «La candidatura di Torino al prestigioso titolo di Capitale Europea dello Sport – afferma Piero Gnudi, Ministro per gli Affari Regionali, Sport e Turismo – trova il mio convinto supporto. L’impegno che la città sta mettendo nel raggiungere questo obiettivo servirà a ribadire e rafforzare l’importanza dello sport vissuto e praticato. Torino, in questo modo, contribuirà a diffondere gli effetti formativi, soprattutto per i giovani, di coesione, integrazione sociale e tutela della salute, che sono connessi alla pratica sportiva. È quindi mio auspicio che la ricca tradizione torinese – rafforzata dalla straordinaria esperienza delle Olimpiadi invernali del 2006 – venga riconosciuta con l’assegnazione di questo importante titolo internazionale». «La Candidatura di Torino a Capitale Europea dello Sport per il 2015 – sottolinea il Sindaco Piero Fassino – va intesa come un’altra grande opportunità per continuare ad  accrescere la visibilità internazionale della Città e per attrarre investimenti e attenzione sul sistema sportivo nella misurain cui ormai questo deve essere considerato come fattore di sviluppo economico all’interno di un sistema più ampio. È evidente quindi come questa candidatura debba essere interpretata, da subito, come una candidatura di livello nazionale e, nel contempo, debba essere sviluppata nello “stile” di Torino, coinvolgendo tutti gli attori del nostro territorio per essere percepita e vissuta come un progetto comune». «Candidare Torino e vincere il titolo di Capitale dello Sport 2015 – spiega l’Assessore allo Sport e Tempo Libero della Città Stefano Gallo – è un impegno che mi sono preso perché prima di tutto, semplicemente, credo che lo meriti tutto il sistema sportivo torinese: chi nello sport ci crede, lo pratica, lo promuove, lo organizza. Da un lato vuole essere la conferma che siamo già “Città di Sport”. Torino vanta infatti una tradizione sportiva di eccellenza – qui sono stati fondati il Club Alpino Italiano nel 1863, la Reale Società Ginnastica nel 1844, qui è stata sancita per la prima volta l’obbligatorietà dell’educazione fisica in alcune scuole e qui sono stati fondati i primi gruppi sportivi in numerose discipline (calcio, scherma, tiro a segno, ciclismo, pattinaggio, hockey su ghiaccio, canottaggio). Alla grande tradizione si somma un’offerta di spazi per la pratica sportiva che per numeri, varietà e qualità di molti impianti la posiziona tra le più interessanti realtà del panorama italiano. A questo si aggiungono le altrettanto numerose realtà che da anni sono impegnate sul territorio nel promuovere lo sport per tutti e nell’organizzare eventi di alto profilo agonistico. Dall’altro lato Torino Capitale Europea dello Sport 2015 deve essere soprattutto portatrice di valori aggiunti concreti, deve essere quindi “spendibile” in un’ottica di promozione e di ulteriore sviluppo del settore». Torino potrà, quindi, confermare ancora una volta il suo profilo di città internazionale, sostenitrice di tutti quegli strumenti, lo sport in primis, in grado di favorire i valori che stanno alla base dell’Unione Europea: l’integrazione sociale, la lotta al disagio in tutte le sue forme e la costruzione di una comunità che, al di là delle differenze di lingua, nazionalità, religione, credo politico e stili di vita, si riconosce in valori e buone pratiche comuni.

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