Spettacolo commovente e ricco di spunti di riflessione in occasione della giornata della memoria. Al Teatro Libero di Milano è in scena dal 26 al 31 gennaio Testastorta La storia inventata con Alessandro Lussiana e Valeria Perdonò, per la regia di Manuel Renga e la drammaturgia di Tobia Rossi.
La pièce è stata molto apprezzata dal pubblico numeroso presente in sala, che nonostante fosse rappresentata solo da due attori narra di una vicenda complessa e con diversi personaggi ambientata all’epoca della fine della seconda guerra mondiale quando il nord Italia era invaso dai tedeschi e c’era ancora chi proteggeva quei pochi ebrei scampati all’olocausto.
Ottima infatti l’interpretazione di entrambi gli attori che si sono cimentati in tutti i molteplici ruoli dando prova di grande capacità interpretative.
Il testo è comunque tratto dal romanzo di Nava Semel Testastorta appunto e narra la vicenda di Tommaso un bambino di 8 anni interpretato da un convincente Lussiana, che da un orfanotrofio viene adottato da una bizzarra famiglia del nord Italia, composta da Maddalena e dalla vecchia madre di lei, entrambe interpretate dalla brava Perdonò,
La notte Tommaso avverte strani rumori provenire dalla soffitta ed essendo una testa storta come tutti gli ripetono, si convince che si tratti della presenza di una misteriosa principessa a cui invierà letterine e manderà cose da mangiare.
La soffitta cela però un grande segreto, come anche l’identità di Tommaso e quella delle persone che lo ospitano sono diverse da quelle che si credono. Infatti in soffitta è nascosto il marito ebreo di Maddalena, mentre Tommaso è il figlio che Maddalena e suo marito hanno dovuto tenere nascosto per anni in orfanotrofio per proteggerlo dalla persecuzione razziale.
Anche la musica e la scenografia hanno un ruolo importante in questa rappresentazione. La musica perché aiuta ad alleggerire la tragicità del periodo, la scenografia, fatta di calcinacci, riporta alla guerra, alla distruzione e non lascia ancora speranza alla libertà.

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