Nell’ultimo venerdi di luglio, al salone d’onore del Coni, si è svolto, come di consueto, il varo dei calendari di serie A e B. Peccato però che alla manifestazione fossero presenti solo i presidenti del massimo campionato data la protesta messa in atto dai colleghi della cadetteria per i noti dissidi sui rapporti economici fra i due campionati. Sorvolando su questo argomento vogliamo invece fare un quadro, per fortuna tutto sommato positivo, della stagione alle porte.

[oblo_image id=”2″]Iniziamo col dire che quella che ha appena preso il via è la serie A più “globale” di sempre, più geograficamente coinvolgente che ci sia mai stata. Questo per tanti motivi a cominciare dalla promozione del Bologna grazie alla quale il nostro massimo campionato è tornato ad essere un torneo metropolitano: 9 delle prime 10 città italiane per numero di abitanti vi sono rappresentate (manca solo Bari, sarà per l’anno prossimo?).

Sono comunque presenti tutti gli otto comuni più grandi d’Italia: Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Bologna e Firenze. Da un punto di vista geografico sarà un campionato che abbraccerà quasi tutta l’Italia coinvolgendo ben 13 regioni su 20.

Dal punto di vista della popolazione “toccata” dall’evento, il torneo appena cominciato, secondo un’elaborazione di Stage Up (primo portale italiano di sport business, diventato poi struttura di riferimento per i soggetti operanti nell’economia dello sport in Italia grazie ai suoi servizi di ricerca, consulenza, informazione e formazione) solleciterà l’interesse di ben 23 milioni di residenti, ovvero il 39% degli italiani.

Ci sarà più nord dell’anno scorso (10 squadre contro le 9 del 2007-08), un po’ meno centro (4 squadre invece di 6), ma sarà record per il sud, per la prima volta rappresentato da 6 squadre. La regione con più rappresentanti sarà, come al solito, la Lombardia con ben 3 esponenti (Milan, Inter e Atalanta); Piemonte, Liguria, Toscana, Lazio e Sicilia seguono con 2 a testa; 1 sol testimone invece per Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Puglia e Sardegna.

Per le città con due squadre vale il principio dell’alternanza: chi lo scorso anno ha esordito in casa giocherà ora in trasferta (ecco perchè Milan, Roma, Torino e Samp hanno cominciato fra le mura amiche).

Ultima nota, per il secondo anno consecutivo si celebreranno tutti e quattro i derby: quelli di Milano, Roma, Genova e Torino.

Insomma, una lunga serie di aspetti geopolitici che renderanno questo campionato ancor più interessante di quanto non lo siano stati quelli passati.

[oblo_image id=”1″]Ma sarà un torneo più affascinante anche per i nuovi “paletti” fissati prima del sorteggio. Come nel resto d’Europa già succede da un po’, quest’anno anche in Italia sono state abolite le teste di serie. Conseguenza: quest’anno si è cominciato con Roma-Napoli, Fiorentina-Juventus e Samp-Inter così come lo scorso anno la Liga spagnola iniziò con il derby di Madrid fra Real ed Atletico.

La mancanza di un grande appuntamento internazionale la prossima estate (ma la Confederations Cup è un trofeo minore?) ha consentito un torneo meno “compresso”: “solo” 3 turni infrasettimanali ma, finalmente una buona intuizione, di mercoledì non ci saranno derby (lo scorso anno entrambi quelli romani sono stati giocati infrasettimanalmente) o sfide fra le quattro Grandi storiche, vale a dire Inter, Milan, Roma e Juve.

Vasco Rossi ha obbligato (con il suo tour, sia chiaro!) a far esordire l’Udinese in casa e a far giocare in trasferta il Bologna alla terza. E dopo la musica perfino un altro sport, il rugby, influenzerà la prossima serie A. L’Olimpico di Torino il 15 novembre ospiterà la sfida fra Italia e Argentina, pertanto Juventus-Genoa si giocherà giovedì 13 di sera, con strascichi anche sulla Coppa Italia sicuramente in programma nel bel mezzo di quella settimana.

Alla prima e all’ultima giornata non sono state replicate le sfide svolte in queste stesse giornate nelle ultime 3 stagioni.

Infine, sono stati dimezzati i turni consacrati alla contemporaneità oraria: non più gli ultimi 4 ma soltanto gli ultimi 2.

Con tutti questi ingredienti a fine luglio Petrucci, Abete e Matarrese hanno elaborato (si fa per dire, ha fatto tutto il computer) il nuovo “pane settimanale” dei calciofili italiani. Le premesse sembrano buone, staremo a vedere cosa ne uscirà nella speranza di assistere a sempre più spettacolo e a sempre meno calcoli.

Buon campionato a tutti!

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