L’agguato scatta il 21 settembre del 1990, poco dopo le 8.30 del mattino. Il giudice Rosario Livatino procede con la sua Ford Fiesta color bordeaux lungo la strada statale che da Canicattì conduce ad Agrigento. Lo aspetta un’altra giornata di duro lavoro al Tribunale ma la vita del giovane magistrato, 38 anni, viene spezzata barbaramente. Alcuni sicari lo affiancano a bordo di una Fiat Uno e di una motocicletta e gli scaricano addosso numerosi colpi di pistola. Livatino esce dall’auto e tenta una disperata fuga per i campi circostanti ma viene raggiunto e finito con altri quattro colpi.

[oblo_image id=”2″]Il film documentario “Luce Verticale” Rosario Livatino. Il martirio del regista Salvatore Presti ripercorre in 48 minuti tutta la sua vita, attraverso i volti e le voci di chi lo ha amato e conosciuto. Uno degli obiettivi dell’autore è quello di tracciare con fedeltà le linee fondamentali della figura del giovane magistrato. Per questo si avvale delle testimonianze dirette e sofferte dell’avvocato Vincenzo Livatino, papà di Rosario. E ancora dei ricordi della professoressa di greco Ida Abate e dell’anziano professore di filosofia, comunista di vecchio stampo, che nella sua stanza conserva foto e lettere di Livatino e del collega Luigi D’Angelo, oggi presidente della Corte d’Assise di Agrigento che non è d’accordo con chi ha definito Livatino un giudice ragazzino sprovveduto. Anche il prete Vincenzo Restivo, che è stato insegnante di religione del magistrato, offre un ritratto tenero del suo allievo e descrive il clima torbido di quel periodo.

[oblo_image id=”4″]Per interpretare Rosario Livatino è stato scelto Francesco Giuffrida, l’attore siciliano scoperto da Gianni Amelio per il film “Così ridevano” e reso noto al grande pubblico dalla fiction televisiva “Carabinieri”. La musica è affidata a Danilo Rea, pianista jazz, nonché musicista di fiducia di Mina, e Maurizio Martusciello, che ha collaborato a diversi progetti musicali internazionali per il cinema e il teatro.

Il regista fa rileggere a Riccardo Mei appunti e pensieri che Livatino scriveva sulle sue agende mentre affida a Alberto Rossatti l’interpretazione di letture teologiche.

La fotografia è firmata da Roberto Busà e Marcello Trovato, quest’ultimo autore anche del montaggio. Il film documentario è stato prodotto da “Sicilia Fantastica” e ACV Arte Comunicazione Visiva.

Salvatore Presti è nato a Fondachelli Fantina in provincia di Messina nel 1965. Autore di numerosi cortometraggi, per oltre dieci anni ha lavorato come regista a Rai Educational. Il film su Livatino può considerarsi la sua opera prima.

[oblo_image id=”3″]La buona notizia – dichiara il regista – è che finalmente, con la collaborazione dell’Assessorato ai Beni Culturali della Regione Siciliana e della Sicilia Film Commission, il film nel 2008 sarà riversato in pellicola 35 mm. Questo ci consentirà una più agevole distribuzione sia nelle sale cinematografiche sia in versione home video. Sono in corso anche trattative per la messa in onda del lavoro sulle televisioni generaliste.

Prosegue intanto la presentazione del trailer in tutta Italia. Il film ha anche ottenuto già prestigiosi riconoscimenti come il primo premio nella sezione ritratti del Festival Internazionale Religion Today ( per approfondimenti http://www.religionfilm.com/). Il regista ne ha anche donato una copia al Papa.

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