[oblo_image id=”1″]Rientrava a casa con le buste della spesa quando una pistola Makarov esplode dei colpi che la uccidono. E dalla busta rotolano arance. Anna Politkovskaja si spegne esattamente due anni fa. Era il 7 ottobre del 2006, giorno del compleanno di Vladimir Putin, l’allora presidente, quando tutto il mondo apprende della scomparsa della giornalista. Penna importane della Novaya Gazeta, Anna era impegnata sul fronte Cecenia e raccontava senza alcun timore gli abusi e gli scempi commessi dai russi nel Caucaso.

L’Italia la ricorda con due manifestazioni organizzate dall‘associazione Anna Viva: a Milano in Piazza Scala sotto la statua di Leonardo e a Roma in serata a Capo de Fiori sotto la statua di Giordano Bruno. Le indagini sul suo assassinio sono tutt’ora in alto mare, si cercano i responsabili anche se si sa bene che tutto tende ad insabbiare e nascondere. Il clima russo è gelido sull’argomento.

Advertisement