[oblo_image id=”4″] Il grande Carlo Giuffrè, vera icona del teatro italiano,  porta sul palco nella doppia veste di attore e regista  un altro capolavoro di Eduardo al Teatro Manzoni di Milano, fino al 22 aprile.

Parliamo di una delle opere più famose e più ricche di significato del grande maestro del teatro napoletano, ovvero: “Questi fantasmi”.

Si tratta di un’altra  prova riuscita di Giuffrè,  che non si limita a interpretare l’opera di Eduardo, ma a rivisitarla  per renderla sempre più attuale e coinvolgente. Obiettivo centrato dal regista e attore partenopeo che all’inquietudine e amara ironia di De Filippo aggiunge la tenerezza e il candore della lucidità della consapevolezza. Nel teatro di Giuffrè non c’è il pathos della tragedia, ma amaro e sempre “incantevole” disincanto.

Nella storia è narrata la vicenda di Pasquale Lojacono, uomo di una certa età, che perdutamente innamorato della giovane moglie e per assicurarle una vita dignitosa, finge di scambiare l’amante della consorte per un fantasma, che si muove indisturbato per la casa,  e dona con spirito magnanimo soldi e regali al povero “becco”.

Pure Alfredo è sposato e i suoi familiari si recano da Pasquale per denunciare l’adulterio. Anche in questo caso, il nostro protagonista finge di scambiare i parenti del rivale per fantasmi, per non perdere l’amore  della moglie che in fondo sente di non meritare, e per mantenere la parvenza di un equilibrio familiare, ormai quasi distrutto.

Scrive Eduardo a proposito della sua commedia:  I fantasmi non esistono.. li creiamo noi, siamo noi i fantasmi”. In questa frase si nasconde il messaggio dell’opera teatrale che strappa sì molte risate al pubblico, ma che nasconde un messaggio amaro: “ Pasquale Lojacono diventa il simbolo dell’uomo che, pur essendo consapevole delle brutture della realtà, vuole trasformare i fantasmi cattivi in buoni, perché vuole avere fiducia in un avvenire diverso, in un mondo migliore.”

Pasquale si auto-convince e  cerca di convincere il mondo che lo circonda  che in fondo, in fondo la verità è relativa e che le nostre paure sono solo  innocui e superabili fantasmi. Lo stesso Alfredo commosso dalle parole del protagonista, che gli confessa il grande amore per la moglie, parlandogli a cuore aperto come al fantasma che gli è amico benefattore, decide di  sparire dalla vita della moglie di Pasquale restituendogli così l’equilibrio compromesso.

Sul palco oltre a Giuffrè, un gruppo di bravi attori quali:  Maria Rosaria Carli ( moglie di Pasquale), Paolo Govannucci (Alfredo),  Piero Pepe, Giuseppe Piacquadio, Pietro Meglio, Claudio Veneziano, Antonella Cioli, Pina Perna, Francesco D’Angelo, Giuseppe Sala.

Le scene e i costumi sono di Aldo  Terlizzi, le luci di Umile  Vainieri, le musiche di Francesco  Giuffrè.

 

www.teatromanzoni.it

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