[oblo_image id=”1″]Sarà il Teatro Elicantropo di Napoli ad ospitare, da giovedì 2 aprile 2009 alle ore 21.00 (in replica fino a domenica 12) il ritorno al teatro di Massimo Maraviglia, in veste di autore e regista, con il debutto dello spettacolo Puccetto e Olopierno, presentato, in prima nazionale, da Cantieristupore.

L’allestimento, al suo debutto assoluto, si avvale dell’interpretazione di Giovanni Ascione, Giuseppe Cerrone, Marina Macca, unitamente alle voci di Leila D’Angelo e Giuseppe De Liso. Le musiche originali sono di Canio Fidanza, le scene di Nicola Di Fiore, i costumi di Annalisa Giacci, le maschere di Martina Russo.

Puccetto e Olopierno è un’antifavola con protagonisti un Orco (Olopierno) e un dàimon (Puccetto) che s’incontrano qualche briciolo d’eterno prima che l’Orco tiri le cuoia. Olopierno è malato, forse perché ha mangiato troppo o male o entrambe le cose, o forse perché ha vissuto distrattamente, rinunciando ai suoi talenti per concentrarsi ad ammazzare le mosche, sue ignare nemiche.

[oblo_image id=”2″]La sua storia è già scritta e nessuna delle sue improbabili magie gli consentirebbe di cancellarla e poi riscriverla. Se una storia è già scritta, ciò non toglie che la si possa interpretare nel migliore dei modi. Un lavoraccio, quest’ultimo, che Olopierno, come tutti gli orchi, non si è reso conto di dovere, potere, sapere e voler fare.

Rinunciare a cercare vuol dire ammalarsi, l’orco lo sa e per questo nega a se stesso d’essere ammalato. A dispetto di tutto non vuole ancora rinunciare ad un’altra possibile storia, ma perché la propria storia diventi un’altra, diventi d’altri, ci vuole un salto per scavalcare il solco, ma lui è goffo e camuffato a se stesso.

Non gli resta altro da fare che cavalcare il suo malestrìno a dondolo, ripercorrersi, ubriacarsi di fandonie e verità, raccontare le sue sconclusionate favole al poroso Puccetto, suo dàimon e altro possibile se stesso, forse per farlo addormentare una volta e per sempre o, forse, per cercare di guarirlo dal male distratto di vivere.

La storia di Olopierno è brutta non per ciò che è stata, ma per come l’ha interpretata. Ad affrancare ogni bruttezza dell’orco accorre il tempo che, nel suo sabbioso fluire, compone e ridispone personaggi e storie. Ecco che l’orco, servo e cavaliere della sua maldestria, demanda, come il peggiore dei maestri, questa possibilità di affrancamento da ogni forma di cecità e di malacia a Puccetto, al quale, infine e suo malgrado, consegnerà il suo segreto.

Scendere in una caverna insabbiata dal tempo, dove si nasconde Olopierno (metafora di tutti gli orchi, soprattutto di quelli che ogni giorno incrociamo senza riconoscerli, perché troppo simili a noi stessi), è quello che fa Puccetto, dàimon poroso e fluido.

Un piccolo viaggio a ritroso nel male distratto di vivere, forse per cercare una parola o un indizio, in grado di guarire l’Orco che ogni Puccetto ospita.

Pulcetto e Olopierno,scritto e diretto da Massimo Maraviglia
Napoli, Teatro Elicantropo – dal 2 al 12 aprile 2009
Info e prenotazioni al numero 081296640 email teatroelicantropo@iol.it
Inizio delle rappresentazioni ore 21.00 (da giovedì a sabato) ore 18.00 (domenica)

Da giovedì 2 a domenica 12 aprile 2009
Napoli, Teatro Elicantropo
Cantieristupore
presenta
Puccetto e Olopierno
scritto e diretto da Massimo Maraviglia
personaggi ed interpreti
Puccetto, Giovanni Ascione
Olopierno, Giuseppe Cerrone
Perpetua, Marina Macca

voci Leila D’Angelo, Giuseppe De Liso
musiche Canio Fidanza
scene Nicola Di Fiore
costumi Annalisa Giacci
maschere Martina Russo
disegno luci Ettore Nigro
assistente alla regia Leila D’Angelo
grafica Marco Di Lorenzo
fotografia Marco Maraviglia

le musiche dello spettacolo sono state eseguite da Giovanni Borrelli (violino), Leopoldo Fontanarosa (violino), Gianfranco Conzo (viola), Antonio Avitabile (violoncello), Canio Fidanza (clavicembalo, fisarmonica, pianoforte)

registrazioni audio e mixaggio Gianni Vicedomini (presso gli studi Night’n Day di Napoli)
aiuto fonico Luigi Rovito

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