Cosa rimane di Peppino Impastato a 34 anni dalla morte?

Peppino Impastato
Peppino Impastato

Il pubblico televisivo ha potuto rivedere la sua storia attraverso il film I cento passi  per la regia di Marco Tullio Giordana con  Luigi Lo Cascio nel ruolo di protagonista. Ci sarebbe tanto da dire anche a 34 anni dalla sua morte per spiegare perché sia da considerare un ribelle chi non voleva altro che ripristinare la normalità. Anticonformista nel desiderare di essere libero in casa propria, nel proprio quartiere e nella propria città. Il modo migliore per ricordarlo è farlo attraverso le proprie parole. Di seguito ricordiamo il dialogo più intenso del film e alcune frasi dello stesso Peppino Impastato tratte dai suoi scritti o dai suoi interventi radiofonici.

Il dialogo tra Peppino Impastato e Giovanni Impastato ne I cento passi

Peppino Impastato: Sei andato a scuola, sai contare?
Giovanni Impastato: Come contare?
Peppino Impastato: «Come contare», uno, due, tre, quattro. Sai contare?
Giovanni Impastato: Sì, so contare. Peppino Impastato: E sai camminare?
Giovanni Impastato: So camminà.
Peppino Impastato: E contare e camminare, insieme, lo sai fare?
Giovanni Impastato: Sì, penso di sì…
Peppino Impastato: Allora forza. Conta e cammina. Dai. [prende il fratello per il braccio e comincia a camminare] Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto..
Giovanni Impastato: Dove stiamo andando?
Peppino Impastato:  Forza, conta e cammina! […] ottantanove, novanta, novantuno, novantadue,
Giovanni Impastato:
Peppino… Peppino Impastato: Novantatré, novantaquattro, novantacinque, novantasei, novantasette, novantotto, novantanove e cento! Lo sai chi c’abita qua?
Giovanni Impastato: Ammuninne [sottovoce, intimorito]
Peppino Impastato: [inizia a urlare] Ah, u’zu Tanu c’abita qua! Cento passi ci sono da casa nostra, cento passi! Vivi nella stessa strada, prendi il caffè nello stesso bar, alla fine ti sembrano come te!  Mio padre, la mia famiglia, il mio paese! Io voglio fottermene! Io voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda! Io voglio urlare che mio padre è un leccaculo! Noi ci dobbiamo ribellare. Prima che sia troppo tardi! Prima di abituarci alle loro facce! Prima di non accorgerci più di niente!

Amore non ne avremo di Peppino Impastato

 E venne da noi un adolescente / dagli occhi trasparenti / e dalle labra carnose, / alla nostra giovinezza / consunta nel paese e nei bordelli. / Non disse una sola parola / nè fece gesto alcuno: / questo suo silenzio / e questa sua immobilità / hanno aperto una ferita mortale / nella nostra consunta giovinezza. / Nessuno ci vendicherà: / la nostra pena non ha testimoni

Peppino Impastato su L’idea socialista

Io voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda! Noi ci dobbiamo ribellare. Prima che sia troppo tardi! Prima di abituarci alle loro facce! Prima di non accorgerci più di niente!

 

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