Il Piemonte, oltre a essere la seconda regione italiana per estensione, presenta un territorio molto ricco e variegato soprattutto dal punto di vista naturalistico.
[oblo_image id=”3″] Una zona davvero suggestiva, seppur velata da un’atmosfera un po’ malinconica, è quella della campagna Canavese circostante il castello di Agliè e il Meleto, ovvero la casa abitata un tempo dal poeta Guido Gozzano. Quest’ultima è pure il punto di partenza per chi voglia avventurarsi lungo un sentiero che offre alcuni stupendi punti panoramici. Tale itinerario vanta origini illustri e molto antiche, dal momento che fu ideato dal Re di Sardegna Carlo Felice per unire le chiese Tre Ciöché e La Rotonda. Giungendo poi sulla cima delle colline vicine, è possibile godere di una visuale che, nelle giornate serene, spazia fino a Torino e alla cerchia delle Alpi.
Un altro itinerario che si consiglia vivamente di intraprendere è la cosiddetta passeggiata degli innamorati, che corre proprio lungo il perimetro di cinta del castello, reso di recente ancora più celebre grazie alle riprese in loco della fiction Elisa di Rivombrosa. Ivi si costeggia la Riva Muraja sud con un percorso che porta alle cascine ducali e che si conclude al lago di Gerbola.
[oblo_image id=”1″]Allo stesso modo interessante è il parco interno al maniero, che si estende per ben 32 ettari, con dodici chilometri di sentieri e stradine che si possono percorrere anche in bicicletta. Per quanto riguarda lo stile del giardino, la parte di ponente risulta essere all’italiana mentre per il resto è all’inglese, con una prevalenza di roveri, frassini e carpini. Qui si possono ammirare anche diversi alberi giganti, ognuno dei quali è contrassegnato da una targhetta che ne indica la specie, l’età e i metri di altezza.
Per concludere in bellezza l’escursione, è doverosa una visita guidata all’interno dell’imponente roccaforte, fatta erigere e abitata nel Seicento dal nobile Filippo D’Agliè. Secondo la leggenda, il suo spirito aleggerebbe ancora in queste stanze: in realtà i rumori che provengono dal sottotetto, invece, sono causati dalle faine, che sarebbero state portate lì per tenere lontani i colombi.
[oblo_image id=”2″]In seguito la proprietà passò in mano ai Savoia, che la utilizzarono come luogo di villeggiatura. Più volte rimaneggiata, la struttura quindi presenta più stili non sempre in armonia fra loro, con una prevalenza di decorazioni e arredamenti ottocenteschi. Lo stesso Guido Gozzano amava gli spazi verdi confinanti con la sua proprietà. Nel 1900, infatti, il letterato scrisse ad un amico dai banchi di scuola del Ginnasio Cavour di Torino il seguente pensiero: “Non so: quella quiete della campagna mi si confà grandemente. I dintorni ombrosi, il laghetto, saranno i luoghi dove mi troverò maggiormente a leggere, scrivere, studiare”.
Il Castello e Villa Meleto sono visitabili tutto l’anno, mentre il parco viene aperto solo da Maggio a Ottobre. Per controllare gli orari di apertura, comunque, si può contattare la segreteria della tenuta al n. tel. 0124/330102