[oblo_image id=”1″] Quanti hanno avuto la tentazione di mollare tutto poco prima dell’esame di maturità? Quanti si sono fermati ad un passo dall’altare? Il panico ha un potere straordinario: è quell’insopportabile sensazione d’ansia che colpisce in prossimità di un momento importante. E per un atleta niente può essere stressante come un’Olimpiade. Ne sa qualcosa la ciclista spagnola Maribel Moreno, quinta all’ultimo Tour de France e tra le favorite per la prova in linea, che ha abbandonato la squadra iberica per far ritorno in patria. Troppa pressione: eppure si tratta di una campionessa di livello internazionale abituata ai grandi eventi. Ma evidentemente l’atmosfera del villaggio olimpico e l’interminabile attesa sono state snervanti.
Una decisione senz’altro sorprendente che ha lasciato sbigottito anche il tecnico Mikel Zabala, impotente di fronte alla rinuncia della ciclista. Giocarsi una carriera in un’unica gara. Questo il destino dei partecipanti ad un’Olimpiade. La gara delle gare che può far scoprire energie nascoste per anni o affossare campioni straordinari. La vicenda di Maribel Moreno fa venire in mente l’incredibile crisi che ha colpito Paula Radcliffe ai Giochi di Atene. La maratoneta britannica era la grande favorita della vigilia nonchè detentrice del record mondiale. Ma dopo pochi chilometri si è improvvisamente sentita svuotata: le gambe non rispondevano, il respiro diveniva sempre più affannato. Da reginetta annunciata si è ritrovata a fermarsi per piangere su un marciapiede. Le avversarie la sfilavano, lei non capiva cosa fosse successo. Un dramma sportivo in mondovisione da cui però la Radcliffe ha saputo riprendersi vincendo i successivi campionati del mondo. La speranza è che anche per l’ansiosa Maribel Moreno arrivi il lieto fine. Intanto, appaiono ancora più calzanti le parole di Filippo Magnini, grande speranza del nostro nuoto: “La gara si deciderà prima di tuffarsi in acqua. Chi arriverà ai blocchi più sereno conquisterà l’oro”. A parole sembra facile, ma soltanto uno ci riesce.