[oblo_image id=”1″] Chi ha qualche capello bianco si ricorderà delle Olimpiadi di Tokyo del 1964 con le imprese della nuotatrice australiana Dawn Frazier e la medaglia d’oro del nostro marciatore Abdon Pamich. A quell’edizione partecipò anche un anonimo fantino giapponese, Hiroshi Hoketsu, che non ottenne risultati rilevanti. Da allora sono passati 44 anni ma non è mai troppo tardi per prendersi la rivincità.
Così ormai è ufficiale che il buon Hiroshi sarà inserito nella squadra nipponica di dressage per i giochi a cinque cerchi di Pechino. Non arrendersi mai: un motto seguito fino in fondo dall’arzillo Hoketsu. In tutti questi anni si è sempre tenuto in forma, continuando l’attività agonistica anche dedicandosi al salto ad ostacoli. L’occasione giusta per il grande rientro nella manifestazione più prestigiosa sembrava essere arrivata con le Olimpiadi di Seul del 1988. Ma la convocazione venne vanificata dalla quarantena a cui fu costretto il suo cavallo. Hoketsu aveva ormai 47 anni e la logica sentenziava che fosse passato anche l’ultimo treno. Tutti sicuri, tranne uno. L’inossidabile Hiroshi ha continuato pazientemente ad attendere e finalmente vedrà ripagati tutti i suoi sforzi.
Inutile dire che a Pechino sarà nettamente l’atleta più anziano, l’unico “reduce” della seconda guerra mondiale, più un nonno che un padre per gli altri partecipanti. Tuttavia, non è un record assoluto. Certo, a confronto impallidisce il mito della nostra ippica, Raimondo D’Inzeo, che partecipò ad otto edizioni ritirandosi ad “appena” 51 anni. Ma il record dei giochi appartiene al tiratore svedese Oscar Swahn che vinse la sua sesta medaglia a 72 anni suonati.
Insomma, se nuoto e ginnastica continuano a sfornare campioni sempre più precoci, ci sono sport che rimangono baluardi per gli atleti più attempati. Allora buona fortuna, signor Hoketsu. E conoscendola, non è detto che la sua favola non possa proseguire anche dopo Pechino.