[oblo_image id=”1″] Data di fondazione: 22 Dicembre 1882. Centoventisette anni di storia: di vittorie (poche) e di sconfitte (molte di più) con un denominatore comune: la passione infinita dei propri tifosi. Gli ultimi successi del Newcastle risalgono all’arcaica stagione 1926/1927 ma c’è qualcosa di diverso e di speciale rispetto a tutte le altre nobili decadute del calcio mondiale. Ai tempi d’oro St James’ Park faceva registrare il tutto esaurito. Ed ora? Esattamente lo stesso, nulla è cambiato. Lo stadio è sempre gremito, il calore dei tifosi è incrollabile nonostante le sconfitte, le batoste e gli sberleffi dei sostenitori avversari. Nessun smette di incitare la squadra. Magari potrai scorgere negli spalti il disappunto o la delusione di qualcuno per un gol subito ma lo ritroverai puntuale per la partita successiva sempre con maglia e sciarpa d’ordinanza instancabile nel ripetere gli stessi cori dal primo all’ultimo minuto. Contestazioni? Proteste violente? No, grazie. Come se la gioia del calcio fosse proprio lì: nel ritrovarsi l’uno accanto all’altro per sostenere gli stessi colori. I campioni passano, le sconfitte si assorbono, i tifosi rimangono. Per inciso, non è che le società non abbia provato a tornare agli antichi fasti. Nel corso degli anni gli investimenti non sono mancati e grandi campioni hanno infiammato l’ambiente.Da Shearer a Martins, da Gullit ad Owen, le stelle sono sfilate a St James’ Park con una certa continuità. Ma come Willy il Coyote, ogni tentativo è sempre fallito miseramente.
E quest’anno si è toccato il fondo con una retrocessione crudele consumata nella giornata d’epilogo della Premier League. Siccome le disgrazie non arrivano mai da sole, il presidente Mike Ashley ha prontamente dichiarato di non poter più guidare il club. Scontato vendere, ma una società così speciale esplora sempre strade alternative. Ecco l’idea: un’asta via mail aperta a tutti. La base di partenza è significativa – circa 115 milioni di euro – quasi a voler rassicurare sulla serietà dell’iniziativa. Rimane, tuttavia, un’occasione unica per i tifosi delle squadre avversarie per farsi quattro risate alle spalle dei poveri magpies. Alcuni sostenitori del Sunderland hanno proposto dieci centesimi, altri hanno messo sul piatto due biglietti già acquistati per il concerto degli Oasis e non mancano le offerte dai burloni di Facebook. Per chi volesse provare c’è anche un indirizzo: admin@nufc.co.uk. Di sicuro però le battute, la crisi economica e la retrocessione in Premiership non allontaneranno i tifosi del Newcastle dalla loro amata casa di St James’ Park. Non fischieranno mai i giocatori che indosseranno la loro maglia, non faranno mai scioperi della curva né si precipiteranno per disdire l’abbonamento. Un altro mondo rispetto alla nostra cultura. E se avessero ragione loro?

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