[oblo_image id=”1″]Personaggio controverso e dalla forte personalità,lettore raffinato e uomo introverso e scontroso, Jean-Pierre Grumbach diventa Melville durante la guerra,scegliendo il nome di battaglia come partigiano gollista, in onore del suo scrittore preferito.

L’esordio alla regia è nel 1947 con “Il Silenzio del Mare”tratto dall’omonimo romanzo di Vercos. Segue un periodo di intensa produzione artistica,che tocca soprattutto il genere noir,fortemente influenzato dal cinema americano classico.

Autore delle proprie sceneggiature,Melville gira tutti gli interni dei suoi film negli ex magazzini di rue Jenner,poi distrutti da un incendio nel 1967,che lui stesso fa trasformare in teatri di posa nel centro di Pairigi suscitando l’ostilità delle case di produzione francesi.

Gli allora giovani emergenti della nouvelle vague lo considerano un precursore:nomi quali Truffault e Chabrol apprezzano il suo stile fortemente realistico e Godard lo chiamerà simbolicamente ad interpretare il ruolo dello scrittore Parvulesco in Fino all’ultimo respiro (1959).

[oblo_image id=”2″]Le affinità elettive con questo movimento indipendente sono però destinate a venir meno,fino ad una brusca interruzione dei rapporti quando il regista,sentendosi sempre più distante ed estraneo,si rivolge ad un pubblico vasto e non più di nicchia,supportato anche da una grande produzione. Simbolo di questa svolta è Léon Morin, prete (1961), che ottiene una buona accoglienza sia da parte del pubblico che della critica,interpretato da Jean Paul Belmond.

Successivamente si dedica soprattutto al suo genere preferito, il gangster movie, riletto in chiave noir e adattato all’ambientazione e allo spirito francesi.

Gli antieroi rassegnati ad un destino fatale, ma al contempo fieri e solidali., la prevalenza degli aspetti psicologici e spirituali sul ritmo, il taglio minimalista ma incisivo sono i tratti caratterizzanti l’intera produzione melvilliana che vede la sintesi perfetta nel suo capolavoro “ Frank Costello faccia d’angelo” (1967 ).

Scomparso prematuramente a soli cinquantatrè anni,questo straordinario artista in passato fortemente criticato,è oggi universalmente considerato come uno dei massimi innovatori della settima arte e punto di riferimento ed ispirazione dei maggiori registi del terzo millennio…basti pensare all’omaggio simbolico resogli da Michael Mann con “ Heat – La sfida”1995, Quentin Tarantino “Le Iene” (1992), Takeshi Kitano con “Sonatine”(1993), Jim Jarmusch “Ghost Dog” (1999).

I film in programma:
VINGT-QUATRE HEURES DE LA VIE D’UN CLOWN
(Francia, 1945, 18′)
LE SILENCE DE LA MER (Il silenzio del mare, Francia, 1949, 88′)
LES ENFANTS TERRIBLES (I ragazzi terribili, Francia, 1950, 105′)
QUAND TU LIRAS CETTE LETTRE (Labbra proibite, Francia, 1953, 104′)
BOB LE FLAMBEUR (Bob il giocatore, Francia, 1956, 98′)
DEUX HOMMES DANS MANHATTAN (Le jene del quarto potere, Francia, 1959, 84′)
LEON MORIN, PRETRE (Leon Morin, prete – la carne e l’anima, Francia, 1961, 115′)
LE DOULOS (Lo spione, Francia, 1962, 108′)
L’AINE DES FERCHAUX (Lo sciacallo, Francia, 1963, 102′)
LE DEUXIEME SOUFFLE (Tutte le ore feriscono, l’ultima uccide!, Francia, 1966, 144′)
L’ARMEE DES OMBRES (L’armata degli eroi, Francia, 1969, 145′)
LE CERCLE ROUGE (I senza nome, Francia, 1970, 150′)
UN FLIC (Notte sulla città, Francia, 1972, 98′)
SOUS LE NOM DE MELVILLE / CODE NAME: MELVILLE di Bohler Olivier (Francia, 2008, 77′)

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