Alla fine è stata trovata la soluzione più giusta e ragionevole. Il Cio (Comitato Olimpico Internazionale) ha cancellato ogni risultato ottenuto dalla velocista Marion Jones durante le Olimpiadi da lei disputate (Sidney 2000 e Atene 2004); in particolare le sono state definitivamente tolte le medaglie conquistate ai giochi olimpici australiani, dove la statunitense vinse 3 ori (100 e 200 metri, Staffetta 4 x 400) e 2 bronzi (Salto in lungo e Staffetta 4 x 100). Le è stato anche vietato di partecipare alle prossime Olimpiadi di Pechino.

Tutto ciò nasce dalle ammissioni della stessa Jones che lo scorso 5 ottobre dichiarò di aver assunto sostanze dopanti e di aver preso prodotti usciti dal laboratorio del pluri indagato Victor Conte, noto a tutti per lo scandalo Balco.

Una vicenda seria e assai grave per tutto il mondo dell’atletica leggera che cerca in ogni modo di combattere l’uso e la diffusione del doping fra gli atleti.

Marion Jones, durante gli anni d’oro della sua carriera, era diventata una stella assoluta a livello mondiale, amata dal pubblico anche per quella sua faccia e l’espressione sempre gioiose e affabili, divenendo un simbolo di questo sport. Ben presto però le ombre e le varie storie legate a lei fecero nascere molti sospetti. Oltre a Victor Conte, il nome della Jones fu associato ad altri personaggi poco “puliti”: il suo allenatore Trevor Graham (proprio l’uomo che fece scoppiare lo scandalo Balco spedendo all’FBI una siringa contenente il Thg, l’ormone escogitato da Conte e non individuabile ai controlli antidoping), l’ex marito CJ Hunter (atleta e dopato anche lui), nonché il suo ex fidanzato Tim Montgomery (altro velocista statunitense squalificato per aver assunto sostanze dopanti). Infine sempre lei fu trovata positiva all’Epo in un controllo del 2006, venendo in seguito dileggiata e messa fuori dal giro dei grandi meeting di atletica leggera.

Le sue traversie giudiziarie inoltre non termineranno qui; la Jones infatti a gennaio verrà giudicata dal tribunale ordinario di New York per aver mentito all’Fbi e rischia quindi di veder allungata la propria “agonia”; per non parlare dei grossi guai economici subiti in questi due anni.

Insomma, ci troviamo di fronte ad una vicenda sportiva tristissima sia per il destino dei personaggi coinvolti sia per tutti gli appassionati di sport che vedono crollare ogni giorno di più le minime certezze che avevano, ovvero veder vincere l’atleta più forte in gara, senza dover pensare che dopo anni e anni tali risultati svaniscano fra sentenze di tribunali e brutte storie di doping.

Peraltro il Cio non ha ancora ri-assegnato le medaglie tolte alla Jones; infatti la seconda classificata della gara dei 100 metri di Sidney è la greca Ekaterini Thanou, squalificata per due anni per aver evitato un controllo antidoping alle Olimpiadi di Atene. Il presidente del Comitato, il belga Rogge, ha affermato che verrà presa una decisione al più presto, ma non si vuole correre il rischio di assegnare delle medaglie che in seguito potrebbero essere restituite un’altra volta.

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