Luigi Savina e Luca Crovi , tra romanzo e realtà

Nel cuore dei Balcani che puntano l’Europa; vicino al cuore dell’Impero, dove i metodi del peggiore capitalismo criminale sono diventati legge. E’ l’Albania del Terzo Millennio: è sì un romanzo, ma assomiglia a un libro bianco, a uno scatto ad alta fedeltà, inoppugnabile, il nuovo titolo di Gianni Palagonia. Pseudonimo – usato per protezione – da uno sbirro ruvido e poco conciliante, con il dono della scrittura. Qui alle prese con una missione dura: lo scontro, senza quartiere, con l’alleanza, pericolosa, tra mafie italiane e criminalità albanese. E, nel paese delle aquile, vige ancora il Kanun, lo spietato codice di leggi che regola le faide e la vita di poveri innocenti… Traffico di armi, di esseri umani, commercio di droga e lotta per il controllo degli impianti di energia rinnovabile: sono solo alcuni dei fili rossi che conducono la narrazione pensata come un’indagine. E’ qualcosa da fare tremare i polsi, certo. A molti ma non a tutti, però. E meno che mai ai poliziotti che impariamo a conoscere, in queste pagine, insieme all’autore. Uomini, non eroi, con debolezze, fragilità, ma anche uno spiccatissimo senso dell’orgoglio e dell’onore. Scene che non si dimenticano abitano le cronache di Palagonia: alla fine ti ricordi la dolce Viola, il ragazzino Naim, magrissimo, che raccoglie rifiuti e sa andare in bicicletta come un ciclista italiano degli anni ’60; i /gangsters /che su strade di fango, poco più che mulattiere, accelerano sempre, dall’alto di fuoriserie troppo veloci; e poi la noia, la straniazione, il cameratismo, le indagini; l’immaginario di un popolo meraviglioso e una terra vergine stravolta dalla televisione, dall’esaltazione consumistica entrata nelle case di tutti dopo il crollo del Muro e l’apertura all’Occidente. A fianco di Palagonia, il lettore impara a battersi in una guerra per cui ci sono poche armi e pochi mezzi, che non si vuole pure rinunciare a combattere. Si può uscire battuti, forse, ma vinti mai. *Gianni Palagonia* è il nome falso di un poliziotto vero, costretto a nascondersi per proteggere se stesso e i propri congiunti. Componente di settori investigativi della polizia italiana, ha maturato una notevole esperienza in importanti indagini dirette al contrasto della mafia e della criminalità organizzata, del terrorismo. Di propria tasca ha pagato la sua ostinazione. Ha pubblicato i romanzi /Il silenzio. Racconto di uno sbirro antimafia/ e /Nelle mani di nessuno. La lotta di uno sbirro antimafia in un Paese malato/, entrambi tradotti in Germania e Olanda. I due romanzi saranno ripubblicati da Edizioni CentoAutori. *L’Aquila e la Piovra di Gianni Palagonia, pp. 384; € 16,50; Edizioni CentoAutori *

Luigi Savina con L’Aquila e la piovra, racconta una storia terribilmente reale che apre uno squarcio sugli scenari attuali
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