Esiste un’altra Sardegna lontana dalla vita estiva modaiola, dalle feste vip attraccate sulle barche, dai cocktail da 50 euro, dagli alberghi sulle spiagge e cosi via. Appena fuori dai litorali popolati e paparazzati si apre un altro mondo sardo, forse ancora più affascinante di quello più notoriamente conosciuto della Costa Smeralda. È quel mondo ancora stranamente selvaggio che sopravvive all’iper turisticizzazione dell’isola e che oggi si vuole prendere la sua rivincita sempre grazie al turismo. È il mondo dove la cucina sofisticata viene sostituita da quella tradizionale, dove il villaggio turistico diventa il paese stesso, dove gli hotel si trasformano in alberghi diffusi. Si tratta di sistemi di ricettività turistica che riutilizzano case disabitate inserite in un piccolo-medio borgo, come alberghi per turisti. Lo scopo è quello di inserire al massimo la comunità ospitante nel processo di turisticizzazione della propria comunità e allo stesso modo introdurre il turista alla vita quotidiana del paese. Infatti il riutilizzo delle case a fronte di nuove costruzioni, permette di riscoprire le tradizioni architettoniche preservando l’ambiente e soprattutto la cultura ospitante.

L’albergo diffuso è un esperienza tutta italiana che nasce negli anni Ottanta in Friuli per riutilizzare in termini edilizi intere borgate distrutte e abbandonate dopo il terremoto.

Solo da poco è arrivata la Sardegna, la regione che ora è diventata capofila dei progetti di albergo diffuso. Uno strumento identificato dalla giunta Regionale Soru, che ha fatto del turismo sostenibile la sua bandiera, come uno dei più adatti ad allungare la stagione, ampliare la ricettività senza deturpare il paesaggio e far conoscere la vera isola e non solo la Costa Smeralda. L’albergo diffuso ha trovato una collocazione ideale soprattutto nei paesi del Montiferru, in provincia di Oristano e del Sulcis, dove la chiusura delle miniere ha portato lo spopolamento e una recessione economica drammatica. Zone che oltre a offrire lo spettacolo balneare contano di unicità paesaggistiche rilevanti come ad esempio i complessi nuragici.

Quel che rimane di una vacanza trascorsa in un albergo diffuso è una vera e propria esperienza di vita che nulla a che vedere con quella da depliant, che soddisfa non solo i piaceri visivi di località esclusive, ma che sopratutto dà la possibilità di vivere per qualche giorno un’altra vita vissuta lontana dalla quotidianità dalla quale si fugge proprio con le ferie.

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