[oblo_image id=”1″]Manuela Intartaglia, classe 1977, vive e lavora a Procida, dove collabora (come fotografa, redattrice e operatore video)con giornali locali, quali Procidaoggi eil Golfo, in una WebTV ed in numerosi blog. Ha conseguito il Diploma di Laurea in Scenografia presso l’Accademia delle Belle Arti di Napoli nel 2002, con una tesi in mass-media incentrata sul “Pensiero Elettronico”, ed è, attualmente, iscritta al corso di Laurea Specialistica in Fotogiornalismo.

Non c’e’ il RAIS, le barche non delimitano la rete della morte, non s’intonano canti propiziatori e non si lanciano grida di comando.Il lavoro di Manuelafa parte di un servizio più ampio, realizzato con Massimiliano Noviello, che comprende filmati e interviste ai protagonisti.La tecnologia e le nuove modalità di pesca palesano che il mondo è cambiato, anche nei riti che credevamo non potessero svanire.

La giovane artista rivela come la mattanza dei tonni è un meraviglioso spettacolo di vita e di morte. Si procede con estremo silenzio e l’odore del sangue è stranamente dolce. Non c’è scandalo, non c’è spettacolarizzazione, è una tradizione antica in una terra di pescatori, ‘raccontata’ attraverso la parola e le sue immagini.

Il rito non c’e’ più. Oggi è industrializzazione e profitto. Del rito rimane il rosso, quello del sangue dei tonni e, forse, proprio per questo, l’uomo, motore diquesto ennesimo cambiamento, ha scelto il silenzio, lasciando che nelle narici gli entrasse un dolce odore. Forse per espiare e non dimenticare di essere figlio della stessa natura dei tonni della Baia del Carbonchio.

Da mercoledì 17 a domenica 29 giugno 2009
Kestè Napoli, (Largo San Giovanni Maggiore Pignatelli)
dalle ore 18.30 alle ore 21.30

Manuela Intartaglia
espone
La mattanza dei Tonni nella Baia del Carbonchio
a cura di Mario Laporta
in collaborazione con
il I Corso di Fotografia dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli

Info ai numeri 0815513984

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