[oblo_image id=”1″]E’ giunta l’ora: i regali di Natale si devono fare, ognuno di noi se li aspetta; ricambiare è d’obbligo, dimenticare qualcuno un dramma, riciclare potrebbe essere rischioso, si potrebbe dare a chi ce l’aveva fatto: ma il budget a disposizione impone risparmio ed oculatezza.

Le parole d’ordine che vengono dall’estero sono “acquisti on-line” e “liste regalo”. In Inghilterra la concorrenza tra le ditte che vendono on-line si fa sempre più spietata e la guerra tra loro inizia nei quotidiani, con la pubblicità dei siti dove fare compere natalizie: l’acquisto su internet elimina le code, il traffico, la folla.

Negli Stati Uniti è di moda invece fare una elenco di regali desiderati, simile alle liste di nozze. Si va sul sicuro, un po’ come spedire una letterina a Babbo Natale e consegnarla ad un negozio: ricevere 20 candeline mangiafumo, 15 sciarpe e 30 cravatte doveva pur finire.

Quasi la metà dei nostri connazionali ritiene che fare i regali di Natale sia diventato uno stress più che un piacere, una “tortura” sentita in modo particolare dagli uomini e dai giovani tra i 25 e i 34 anni. Tra le motivazioni principali che fanno vivere in modo così estenuante la scelta del regalo ci sono prima di tutto la difficoltà nel pensare e quindi trovare la cosa giusta per la persona cui è destinato il regalo e la preoccupazione per la spesa da sostenere seguiti dall’ansia provocata dalla ressa nei negozi nel periodo natalizio e dal tempo necessario per andare ad acquistare i regali.

Di qui l’idea di un nuovo servizio pensato da eBay. È così nata “Lacosagiusta”, una nuova iniziativa che consente di creare una lista di desideri personalizzata e continuamente aggiornabile per poi condividerla con i propri amici e parenti, che potranno in questo modo scegliere un regalo mirato, sicuri di fare cosa gradita. È persino possibile ordinare la lista dei desideri tra quelli più “impellenti” e quelli meno interessanti. A questo vantaggio si unisce la facilità di poter comprare un regalo con un semplice click. Peccato però dover rinunciare al batticuore mentre si scarta un pacchetto e al piacere di scambiarsi un inedito pensiero: un altro pesante prezzo da pagare alla frenesia del consumismo.

Advertisement