[oblo_image id=”4″]Dopo l’intero girone d’andata e la prima giornata si quello di ritorno, sono 150, sui 217 atleti complessivi, i cestisti stranieri nei rosters (formazioni) della nostra Serie A di basket. Ma da quest’ultima cifra ne vanno esclusi circa 36 (l’undicesimo e il dodicesimo, giovanissimi che vedranno il campo per una manciata di minuti nell’intera stagione) e almeno altrettanti che otterranno un minutaggio superiore a questi, ma comunque limitato. Finora, la nostra serie A ha tesserato ben 149 stranieri, quasi il doppio degli italiani, che sono invece 81. La somma fa 230 e non 217, ma bisogna considerare i 14 “tagli” già avvenuti e i conti tornano.

La parte più cospicua dei giocatori del nostro maggior campionato di basket sono insomma stranieri. E ce ne sono di tutti i tipi. La colonia più numerosa è quella dei veri e propri extracomunitari (maggiormente statunitensi, 77, poi solo l’Argentina raggiunge la doppia cifra con 11 rappresentanti). Seguono i naturalizzati in possesso di passaporto italiano (28), i comunitari di “Bosman A” (20, veri o di passaporto), ed infine gli “Bosman B” (18, provenienti dall’Est Europa).

[oblo_image id=”3″]Degli 81 italiani, 36, come già detto, l’undicesimo e il dodicesimo, sono scesi in campo complessivamente per 615 minuti, che in media fa 17,08 minuti a testa, in pratica nemmeno minuto soltanto a partita (ne sono state giocate 18). E pensare che è pure una media “gonfiata” da Benetton (con i 113′ di Fantoni), Montepaschi ( 169′ di Carraretto) e Pierrel ( 118′ di Bruttini). Inoltre è da considerare che ben tre squadre non hanno mai fatto entrare i loro giovani e, altre sei, li hanno impiegati per meno di dieci minuti complessivi. Insomma, i famosi 81 italiani si riducono, come impegno reale, a soli 45. Se a questi togliessimo anche il nono e il decimo ne resterebbero appena nove. Un po’ pochino, no?

C’è però chi si sta mettendo in mostra. Ben nove giocatori (Gallinari, al 7° posto con 32,67 minuti in media di utilizzazione a partita, Bulleri, Pozzecco, Mancinelli, Amoroso, Righetti, Poeta, Soragna e Galanda) rientrano fra i primi 50 per impiego in campo, altri tre (Myers, Malaventura, e Vitali) tra il 51° e il 90° posto, oltre il quale troviamo Chiacig, Cinciarini, Passera e Spinelli, 99° con 19,79 minuti. Tutto sommato 12 italiani fra i primi 90. Niente male, almeno in apparenza. E sì perché, Gallinari (19 anni), Mancinelli (24) e Poeta (23) a parte, si tratta di giocatori di vecchio pelo, alcuni addirittura over 35 (Pozzecco).

[oblo_image id=”2″]Una vecchia convenzione fra Lega Basket Serie A e Fip (Federazione Italiana Pallacanestro) prevedeva di arrivare in tre anni (e cioè nel 2008) ad una situazione di “fifty-fifty”: sei italiani di formazione (esclusi passaportati e naturalizzati quindi) e sei di provenienza estera, con qualsiasi status sportivo. Peccato però, che tale convenzione sia stata denunciata dalla Lega stessa, aprendo un nuovo fronte nella guerra infinita con la Federazione. In risposta a questa a dir poco massiccia invasione di stranieri di tutti i tipi, il girone di ritorno del campionato di Serie A è cominciato con belle ed efficaci prodezze di tre giocatori italiani. A metà del terzo quarto, con la Montegranaro sopra di 4 su Avellino, Luca Vitali, talento della squadra marchigiana, cade a terra dolorante a causa di un colpo al quadricipite. L’Air approfitta della sua assenza e rimonta. Allora Luca rientra e mette una bella firma sotto l’incredibile rimonta della Premiata ( -14 a 4′ dalla fine). Alla fine per il gioiellino di Finelli 15 punti, 3/3 dai 6,25 m, 6/6 nei tiri liberi e ben 8 assist.

[oblo_image id=”1″]Al Palabarbuto di Napoli invece, è Matteo Malaventura, a 5 secondi dalla fine, a decidere la gara a favore dei padroni di casa con una bomba da 3 punti. L’Armani Jeans di Milano era praticamente ad un passo dalla vittoria sopra di due ad un soffio dalla fine. Non aveva fatto i conti però con lo spirito della vecchia guardia. L’ex Scavolini per la verità, è rimasto poco in campo (appena 14 minuti totali), ma ha chiuso con un perfetto 2/2 da tre fra cui quello della vittoria.

E che dire, infine, di Gianmarco Pozzecco, il vero trascinatore della sorprendente Pierrel di quest’anno. A Bologna, contro la Virtus, il 35enne di Gorizia ha chiuso con 19 punti in 34 minuti, 7 falli subiti, 1/2 da due punti, 4/7 da tre, 4 rimbalzi e 7 assist. E passino pure allora le 8 palle perse che hanno comunque fatto arrabbiare il suo allenatore. Vero Sacchetti?