[oblo_image id=”1″] Ci sono emozioni che valgono più di un gol segnato o di un successo sul campo. Anche per chi è nato per andare in rete e si è conquistato la fama di vincente mettendo la firma in partite decisive. David Trezeguet è riconosciuto in modo pressochè unanime tra i bomber più straordinari degli ultimi dieci anni. Per lui parlano le statistiche: quasi 250 gol tra Monaco, Juve e nazionale lo hanno consacrato come un’arma letale, un cobra pronto a colpire in qualunque momento. Peccato che tra i pochissimi a non stimarlo ci sia il commissario tecnico Raymond Domenech. Un personaggio stravagante, capace di consultare il quadro astrale dei giocatori prima di procedere alle convocazioni e di stilare la formazione titolare soltanto dopo aver dato un ultima sbirciata all’oroscopo. Il rapporto tra l’allenatore e l’attaccante non è mai decollato: Trezeguet – che con la maglia dei blues ha vinto da protagonista un Europeo e un Mondiale – si è dovuto sempre accontentare delle briciole. Per la gara amichevole con l’Inghilterra, Domenech lo ha richiamato soltanto dopo per aver ricevuto notizia delle defezioni di Benzema e Henry. Nella sfida contro la nazionale di Capello, Trezeguet non ha incantato disinnescato dagli schemi del ct francese e dall’assoluta mancanza di rifornimenti. Fin qui, tutto prevedibile e archiviabile come ennesima puntata della querelle tra i due. Ma quella che poteva essere la definitiva bocciatura ha regalato un’emozione che vale una carriera. Al momento del cambio, tutto lo Stade de France si è alzato in piedi per applaudire l’attuale capocannoniere della nostra serie A. Un gesto d’affetto che rende omaggio ad un giocatore che ha sempre preferito i fatti alle parole, dichiarando il proprio amore incondizionato per la maglia della nazionale.

[oblo_image id=”2″] La conferma di come i nostri “cugini” sappiano a volte andare al di là del risultato. Lo stesso Trezeguet era stato “confortato” da un’ovazione dalla folla in Place de la Concorde quando si era affacciato dal balcone dell’albergo che ospitava il rientro dalla spedizione mondiale del 2006 conclusa con il fatale errore dal dischetto. La dimostrazione di come il pubblico sappia riconoscere gli uomini oltre che i campioni senza essere necessariamente schiavo del risultato. Lo stesso Trezeguet ha ringraziato il pubblico dello Stade de France sperando che per i prossimi Europei la situazione possa cambiare. Magari stavolta le stelle saranno dalla sua parte: con uno come Domenech non si sa mai…

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