Come sempre capita, i figli chiedono di avere dei piccoli (se va bene) animali.

Mia figlia il 28/6/2002 ebbe in regalo per la sua promozione un altro cocorito (la femmina era già in gabbia…ma scappò quasi subito)! La gabbia l’avevo costruita io fatta di legno e una rete in plastica con tutti i confort: una vaschetta grande per potersi dissetare e bagnarsi le penne.

Aveva diversi appigli e stecchete, da cui potersi slanciare in un paio di battiti d’ali…diciamo che era il mio modo per farlo sentire meno libero.

Ha vissuto in una gabbia di 1,50 mt di altezza per 70 cm di lunghezza e 30/40 di larghezza e svolazzando andava da una parte all’altra, aveva un nido, aveva i suoi ossi di seppia…questo, era il suo mondo.

[oblo_image id=”1″]Quando nelle giornate molto calde spruzzavo l’acqua sulle piante, lui si accostava per avere la sua doccetta e beveva le gocce che si addensavano nelle maglie della gabbia e continuava arruffando le penne che poi puliva con il becco!!
Cinguettava in continuazione (la mattina) e talvolta il pomeriggio.
Cinguettava animatamente quando mancava il cibo e si arrampicava dalla parte dove io potevo vederlo….dopo le prime volte ho capito che lo faceva proprio in concomitanza con la penuria di cibo.

La mattina, tutte le volte che mi accostavo, gli facevo il verso…e lui rispondeva!
Cinguettava forte, e più animatamente, quando sentiva la musica!
Spesso mentre lavoravo con il mio desktop, vicino alla sua gabbia, si accorgeva dei movimenti e quasi mi chiamava…..mi mancherà “Gesvaldo” (così lo chiamava mia figlia)…nonostante, qualche volta lo ammetto, non avessi voglia di “stargli dietro”.

Questa mattina non ha risposto alla mia chiamata…non lo vedevo e ho pensato….va bene magari è scappato….godrà ,finalmente, del cielo libero …poi ho rifatto il verso….e da dentro il nido ho sentito un flebile richiamo, l’ultimo. Forse il saluto di un piccolo amico!

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