L’inizio è uguale per tutti. Un campo generico, non importa che si tratti di un giardino, di una strada non trafficata o dei portici di unpalazzo. Un pallone, non conta che sia quello regolamentare, unasfera di spugna o il famigerato Super Tele. Per tutti i bambini, il sogno porta a vedersi con lamaglia numero dieci sulle spalle “a dipingere emozioni”. A Platini, Maradona,Baggio e pochi altri altri eletti è capitato di diventare icone mondiali: daJoeuf, Caldogno o Villa Fiorito a emblemi di cosa sia il calcio quando incontrail genio. Loro celebrati, idolatrati, raccontati, resi immortali dalle foto,dalle immagini e dai ricordi delle loro gesta. Ma gli altri? Che fine fannoquelli che non verranno insigniti con il Pallone d’Oro da alcuna giuria di esperti? A rendere giustizia a tutti italenti inespressi – non importa se l’estro non si è manifestato per causeesterne o…perché semplicemente non era presente – ci ha pensato Puso con unacanzone in cui possono ritrovarsi le innumerevoli promesse mai mantenute dell’Italiapallonara (ma anche quelli che non hanno neanche raggiunto lo status di“promessa”). Fantasista di provincia è un inno al calcio più genuino e all’importanza di continuare a sognare anche quando gli aneliti giovanili sisono già scontrati con la dura faccia della realtà. Tutto però, condito, da unastraordinaria autoironia che rende il pezzo ancora più intrigante: un viaggio aritroso che si sublima con la chiosa finale:
Trequartista di periferia
Un po’ sprecato può darsi
Che sia questa la mia via
Il migliore degli scarsi.
Fantasista di provincia
(Puso)
Regia del video (Olga Aime)
Video di Fantasista di provincia:
https://www.youtube.com/watch?v=YTszp5O8er0&feature=youtube_gdata_player