[oblo_image id=”1″] Tutti gli oneri ricadevano su di noi, dai figli alla casa.
Ci pesava non potere essere delle buone madri, facevamo una doppia vita.
Qualcuna non resse e si uccise.
Ma quel sacrificio e’ servito alle nostre figlie: abbiamo dato loro una societa’ diversa, piu’ tollerante, il posto al sole sognato della generazione beat.

Hettie Jones

Il tempo di un giorno; il tempo di una vita; il tempo della vita delle donne. L’immaterialità del verso poetico e l’impalpabilità della musica raccontano la concretezza della Vita da un punto di vista “rivoluzionario”.


Così, all’interno del Roma Fringe Festival la violinista Vanessa Cremaschi e la violoncellista Giovanna Famulari offrono il proprio strumento – vocale e strumentale – come veicolo attraverso il quale le parole delle poetesse della beat generation, così oneste e prive di retorica, possano tornare a vivere ed essere nuovamente carne. Una struttura elementare che cattura e rielabora – intuitivamente – la psiche di ogni donna, la sua natura più viscerale, la femminilità di Una che è la femminilità di Tutte.

Nasce in questo ambito lo spettacolo CROMOSOMA X. Nelle viscere delle poetesse beat, un viaggio della coscienza femminile che si compie attraverso i linguaggi del verso poetico, della musica e delle immagini in movimento, in programma in 3 appuntamenti, il 7, l’8 e il 12 luglio nel cuore verde dell’ottocentesca Villa Mercede a San Lorenzo.

La Beat Generation è un movimento declinato al maschile, di cui si colse molto spesso l’aspetto folkloristico a scapito delle ragioni più profonde: una rivolta per l’uguaglianza e la libertà. Le donne furono cruciali: represse nella società americana degli uomini,  impegnate per i diritti civili e la pace.

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