Una raccolta che copre quasi 60 anni di arte italiana, nata dall’amore e dalla passione di due persone diventate collezionisti quasi per caso, cosí come “poco da collezionista” puó sembrare l’appartamento nella quale questa raccolta è conservata. Infatti, il primo impatto con la casa dei coniugi Boschi è stato quasi “shockante”: situata al secondo piano di un’edificio stile decó in via Jan a Milano, sembra rappresentare tutto fuorché il (presupposto) fasto di una famiglia di collezionisti, che per tradizione e nomea (o forse semplicemente luogo comune) crea delle aspettative di lusso e fasto.

[oblo_image id=”1″]Ad ogni modo, il contesto originale è stato modificato solo in parte, causa l’irreperibilità dell’antico mobilio e qualche altro piccolo inconveniente, mentre invece l’aspetto piú caratteristico della casa è stato rispettato anche nella trasformazione della stessa in museo. Mi riferisco all’aspetto domestico e colloquiale che, come dimostrano le fotografie dell’epoca, era peculiare delle stanze in cui Antonio Boschi e Marieda Di Stefano erano soliti intrattenere gli ospiti (spesso proprio gli artisti trascorrevano intere serate a casa loro), nonostante anche in questo caso la Fondazione Boschi Di Stefano abbia dovuto operare delle scelte per uniformare intento didascalico e gusto dei proprietari, con conseguente spostamento delle opere secondo riferimenti temporali e stilistici. Senza soffermarmi troppo sulle singole stanze, penso sia importante sottolineare come questa collezione offra uno spaccato esaustivo su quelli che erano i gusti e le tendenze dominanti nella Milano dal primo dopoguerra in poi, con una selezione di dipinti che letteralmente tappezzano i muri della casa, partendo dalle lezioni di Marussig e Severini per arrivare agli esperimenti spaziali di Fontana, passando per l’esperienza del gruppo di Novecento e gli italiani a Parigi (De Chirico, Savinio e Campigli, solo per citarne alcuni).

Nonostante il museo non sia incentrato su una mostra temporanea o su di un evento nazionale, ritengo che un luogo come questo, particolare per il suo carattere spiccatamente domestico, meriti comunque di essere messo in risalto.

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