Se l’anno scorso la “chiaccheratissima” tassa sul lusso aveva decisamente spaventato numerosi turisti a passare le vacanze in Sardegna, dopo il provvedimento preso dal governatore sardo Renato Soru di tassare i non residenti in possesso di seconde case a uso turistico, di imbarcazioni superiori ai 14 metri e di immettere plusvalenze sulle compravendite di immobili e sugli attracchi di aerei privati, ora non c’è più niente da temere. Infatti la Cassazione ha bocciato parte del provvedimento emesso dal presidente dalla Regione nel 2006 e 2007 giudicandolo un comportamento anticostituzionale.

Facile da ricordarsi le conseguenze che aveva scatenato le scorse estati il provvedimento preso verso i ricchi vacanzieri, la rivolta promossa dal super chic locale Billionaire coinvolse tantissimi vip, politici e imprenditori a sensibilizzare il popolo sardo sullo scompenso economico che questo provvedimento avrebbe portato alla regione. Anche se l’intento di Soru era proprio il contrario: coinvolgere cioè l’intera regione in uno sviluppo di guadagno economico complessivo che in pratica colpisce solo una determinata zona della Sardegna (la costa Smeralda in primis) apportando guadagni sopratutto ai proprietari di villaggi, residence, hotel, piuttosto che ai residenti stessi.

[oblo_image id=”1″]Briatore & company minacciarono addirittura la smobilitazione dalla Sardegna confidando che la Romania possedeva un mare bello come quello sardo ma ha un prezzo decisamente più conveniente. In realtà niente di tutto ciò e avvenuto: gli imprenditori hanno continuato a organizzare le feste a Porto Cervo, e solo pochi super ricchi sono stati scoraggiati a tornare in vacanza nell’isola. Non solo, ma nel periodo giugno-agosto 2007 è stata registrata nei porti sardi una crescita del 29% di approdi di imbarcazioni superiori ai 14 metri rispetto allo stesso periodo del 2006; mentre i soldi guadagnati dalla tassa sarebbero serviti a finanziare una maggiore produzione turistica dei paesi tagliati fuori dal super turismo estivo e soprattutto a conservare l’ambiente impattato da tale attività.

Ma non c’è stato niente da fare: la Corte Costituzionale dichiara “illegittimi” i provvedimenti emanati dalla Regione, quelli che riguardano le imposte regionali per chi possiede una seconda casa a uso turistico senza risiedere nell’isola e quelle che gravano sulle eventuali plusvalenze realizzate nella vendita di queste case. Quindi questa estate finalmente torneranno tutti nella stessa spiaggia, stesso mare; eh si perché come ha sostenuto qualche Paperone “tutti abbiamo il diritto di poter vivere la Sardegna”!

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