[oblo_image id=”1″] A perdere ormai ci siamo abituati. A farlo così non più. L’Italrugby si riscopre piccola piccola nel primo match del 6 Nazioni 2009. Vincere a Twickenham significava sfidare la storia, eppure mai come in questa occasione non si trattava di una mission impossible. L’Inghilterra non è più la corazzata che ha conquistato la Coppa del Mondo nel 2003 e senza Wilkinson si è mostrata compagine abbordabile, se non mediocre. Ma contro quest’Italia è bastato ed avanzato. 100 secondi per vedere la prima meta dei nostri avversari, poco di più per capire che la scommessa di mister Mallett di schierare Mauro Bergamasco come mediano di mischia è miseramente fallita. Altri due regali della nostra difesa e l’Inghilterra arriva all’intervallo con un confortante 22-6. Non c’è limite al peggio: anche Marcato si fa male mentre il tecnico sudafricano si sconfessa togliendo Bergamauro per dare spazio al giovane Toniolatti. Non manca l’orgoglio agli azzurri, ma giocare di squadra è un’altra cosa. Ogni folata degli inglesi va a segno mentre bisogna attendere il 72′ per festeggiare la prima meta tricolore con Mirco Bergamasco. La segnatura allo scadere di Cueto rende ancora più pesante la punizione. Ed ora come si fa a non ricadere nella solita rassegnazione che accompagna le sconfitte della nazionale? Il lavoro da fare è enorme mentre il calendario del 6 Nazioni non concede pause. Tra una settimana si torna in campo contro l’Irlanda. Sperando che la passione del pubblico del Flaminio faccia il miracolo di dare un’anima alla squadra. E’ lecito attendersi una prestazione di altro livello. Anche perchè fare peggio è francamente difficile.