Realizzata en pendant con la mostra al MAXXI di Roma (dove viene posto l’accento in particolar modo sui ritratti degli artisti operanti tra gli anni Cinquanta e Settanta e i reportage effettuati in questo periodo), questa retrospettiva mira a rappresentare l’evoluzione della ricerca fotografica di Ugo Mulas e il suo avvicinamento alla fotografia analitica a discapito del reportage.

[oblo_image id=”2″]Fulcro della mostra milanese sono gli intensi rapporti di lavoro e di amicizia con artisti americani come Warhol e Liechtenstein, Cage e Johns, dei quali Mulas restituisce un’immagine camaleontica, sospesa tra l’atto creativo e il momento di riflessione, tra la posa artistica e lo scatto “rubato”.
Il percorso espositivo, quindi, non a caso si apre con l’esperienza newyorkese dell’«ultimo italiano consapevole del valore d’essere un fotografo» (cosí Sgarbi definisce Mulas all’inaugurazione dell’evento): New York: arte e persone è infatti il titolo della prima sezione della mostra, che esplica, attraverso l’accostamento di vari ritratti di artisti (eseguiti tra il 1964 e il 1967), come Mulas cerchi di superare il genus del reportage classico sperimentando inesplorate soluzione compositive.
Privo ormai del suo significato informativo, il reportage deve forzatamente trovare un nuovo linguaggio espressivo per non essere soppresso dagli altri media: è la seconda sezione della mostra, Nuove ricerche, che illustra minuziosamente questo passaggio cruciale per la poetica di Mulas tra il 1967 e il 1969. Il fotografo bresciano, difatti, non pensa piú a fotografie didascaliche destinate esclusivamente alle riviste, ma vede il medium fotografico come il mezzo adatto ad esprimere il “cuore” di un soggetto: da questa visione innovatrice scaturiscono le infiltrazioni di vari elementi (quali l’iconografia del provino, le solarizzazioni, le sperimentazioni Pop e New Dada) all’interno del reportage, che conferiscono a quest’ultimo nuova freschezza e linfa.

[oblo_image id=”1″]La mostra termina con le cosiddette Verifiche, ovvero delle foto (eseguite tra il 1970 e il 1972) che hanno come soggetto la fotografia stessa. «Ho chiamato questa serie di foto Verifiche, perché il loro scopo era quello di farmi toccare con mano il senso delle operazioni che per anni ho ripetuto cento volte al giorno, senza mai fermarmi una volta a considerarle in se stesse, sganciate dal loro aspetto utilitaristico» (Ugo Mulas).
Questa retrospettiva è, come accennato precedentemente, parte di un piú ampio progetto volto a omaggiare questo grande personaggio: infatti sia la mostra al PAC che quella al MAXXI saranno convogliate in un unico evento a Torino nel giugno dell’anno prossimo.

Ugo Mulas – La scena dell’arte
4 dicembre 2007 – 10 febbraio 2008
(anche a Roma, MAXXI dal 4 dicembre al 2 marzo 2008 e a Torino, GAM dal 24 giugno al 19 ottobre 2008)
orario: lunedì 14.30-19.30; martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica 9.30-19.30, giovedì 9.30-22.30
biglietti: 5,00 euro INTERO; 3,00 euro RIDOTTO; 2,00 euro SCOLARESCHE
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