[oblo_image id=”1″] Agli arbitri non è mai stato risparmiato nulla. Tacciati di essere incapaci per un errore tecnico o venduti quando è in dubbio la buona fede. E preferiamo sorvolare sugli insulti più ricorrenti nelle curve degli stadi nostrani e non solo. Ma la lista degli improperi rivolti alle irriducibili giacchette nere va aggiornata. Sergey Shmolik è riuscito nell’impresa di scendere in campo completamente ubriaco. Ha resistito per oltre metà gara prima di cominciare a barcollare. Gli assistenti hanno provato a soccorrerlo pensando ad un problema alla schiena. Ma dopo qualche fischio assolutamente insensato, si è capito che il direttore di gara non era più in grado di continuare. All’ospedale la sconvolgente rivelazione. Nessuno strappo muscolare o colpo della strega. Ad essere fuori norma era il tasso alcolemico: 2,6 milligrammi per litro di sangue. Per il beone Shmolik si prospetta una lunga squalifica: una macchia per chi si era meritato la nomea di internazionale arbitrando anche la nostra Italia in un match di qualificazione ai Mondiali contro la Lituania. Per rendere il quadro ancora più grottesco, bisogna prendere in considerazione due fattori. Innanzi tutto il pubblico. Perchè la folla del pallone non può perdonare un presunto torto ai danni della propria squadra ma è molto più tollerante nei confronti di un direttore di gara che alza il gomito. All’uscita anticipata dal campo, Shmolik è stato così accompagnato da risate ed applausi quasi come se la sua marachella avesse risvegliato la dimensione ludica degli spettatori. E a confermare la sua vena ironica, ci ha pensato lo stesso arbitro bielorusso nel giustificare l’eccessivo valore etilico. “Avevo mal di schiena e ho bevuto alcolici sperando che funzionassero come un analgesico”. Meglio riderci su, caro Sergey. Al tuo ritorno in campo scoprirai di essere diventato una piccola star. Sul web impazza il video con i tuoi “sbandamenti”. Niente male per uno che finora bazzicava nel grigio e dimenticato campionato bielorusso.