Rassegna accuratissima per celebrare la vidoearte
Rassegna accuratissima per celebrare la vidoearte

Sabato 23 novembre alle ore 18,30 presso VISIVA, Magmart | video under volcano organizza il progetto videoartistico 100×100=900 (100 videoartists to tell a century), per celebrare i 50 anni della videoarte, convenzionalmente ricorrenti nel 2013 e calcolati dalla data in cui Nam June Paik realizzò la sua prima video installazione in Germania.

100 videoartisti, circa 100 ore di videoarte che verranno proiettate in loop presso VISIVA sino al 10 Dicembre 2013. Ogni fruitore, potrà assistere dal lunedì alla domenica 24 ore su 24, ai video lasciati in loop nelle nostre gallerie.

L’idea base del progetto è che per evolvere bisogna comprendere cosa del passato va archiviato definitivamente. In questo senso, chiamare 100 videoartisti ad interpretare ciascuno un anno del secolo scorso, oltre a costituire una vera e propria narrazione complessiva del ‘900, rappresenta un tentativo di elaborazione del passato, non a caso affidato ad artisti, e non a caso videoartisti – in quanto l’immagine in movimento (cinema, televisione, web) è uno degli elementi caratterizzanti del ‘900.

Mai forse come la videoarte, un’arte è stata così intimamente prossima ai linguaggi della contemporaneità, alla loro grammatica e sintassi. Ed il progressivo passaggio al digitale di ogni forma espressiva per immagini, rende sempre più sottile il diaframma che separa l’utilizzo artistico del medium da tutti gli altri usi.

In questo senso, la videoarte può ragionevolmente considerarsi come la forma d’arte più interna al XXI secolo, ed in ciò – quindi – dotata degli strumenti comunicativi più atti al confronto su questo crinale tra i primi due millenni. E per ciò stesso, è anche – potenzialmente – quella che in prospettiva può esercitare un più significativo influsso sulle forme della comunicazione.

Affrontare, attraverso uno sguardo artistico e plurale, la storia del ‘900, vuole quindi essere – ad un tempo – una narrazione corale e visionaria del secolo, la sua rilettura in chiave artistica, la sua interpretazione ed elaborazione. Rifuggendo da uno sguardo storiografico o politico, per sua natura di parte, e facendo invece ricorso allo sguardo degli artisti, soggettivo e parziale ma non di parte, il progetto vuole stimolare una riflessione collettiva sulle radici prossime del nostro presente.

E l’assoluta libertà di ciascun artista, il cui unico vincolo sarà di focalizzare il proprio lavoro su un determinato anno, porterà presumibilmente con sé una capacità di scompaginamento, ed al tempo stesso di ri-allineamento, della nostra visione del secolo breve.

100×100=900 chiama anche gli artisti a sperimentare un diverso contesto per la propria produzione; infatti, per quanto la libertà interpretativa sia fortemente sollecitata, è evidente – in primis agli stessi artisti coinvolti – che la visione complessiva delle opere determinerà un meta-livello di lettura, che comprende e supera quello di ciascun opera. Questa consapevolezza è altamente probabile – per quanto in forme imprevedibili – che si rifletta sul processo creativo. Al tempo stesso, questa è la prima volta che si da vita ad un progetto del genere, quantomeno nel campo della videoarte, e quindi è esso stesso un esperimento. In assoluta consapevolezza delle enormi differenze, il modello ispiratore del progetto può in qualche misura identificarsi in Terræ Motus, laddove Lucio Amelio chiamava un gruppo di artisti ad intervenire – in modo appunto complessivo – su un evento di tragica grandezza come il terremoto.

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