Il nome del programma è Rock in Rebibbia. A partire dal 27 marzo, ogni giovedi alle ore 21 su Mtv va in onda il racconto-realitysulla nascita di un nuovo gruppo rock formato da otto musicisti-detenuti all’interno del carcere di Rebibbia a Roma.

Uno spaccato di tre mesi, fatto di quotidianità, provenella sala di registrazione appositamente allestita, misurarsi ogni settimana un pezzo diverso, fino ad arrivare all’incontro con gli artisti italiani Negramaro, Max Gazzè, Roy Paci & Co., che sono andati a trovarli ed hanno condiviso con loro quest’esperienza. Ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

Idea senz’altro particolare, che nasce da un binomio sempre più presente nella quotidianità penitenziaria italiana, Rock e Carcere. L’anima libertaria, sovversiva e controcorrente propria del Rock, il suo incarnare le cause dei cosiddetti “perdenti”, degli strati sociali piu deboli, lo avvicina in modo quasi naturale allo stato d’animo di chi vive in un penitenziario ogni giorno.

Le stesse attivita socio-culturali da parte di musicisti ed artisti italiani in genere, svolte all’interno di penitenziari in forme discrete e poco commerciali, sono in costante crescita. La certezza è che l’accoppiata Rock e Carcere funziona bene, tanto che la musica sta diventando sempre più, nelle carceri italiane, uno strumento “educativo” oltre che “ricreativo”. Esemplare di questo cambiamento di forma,è la nascita di band interne dai nomi quantomeno ironici come i Presi per caso o Evasioni in musica.

E’ proprio partendo da queste premesse, che Mtv Italia ha pensato di coinvolgere i detenuti,giovani ed adulti dai 18 ai 30 anni,in un’inedita avventura musical-televisiva: una serie di incontri-workshop musicali con maestri di musica e artisti italiani per la messa a punto dicover da realizzare dal vivo in un grande concerto finale in Aprile,nel cortile del carcere, alla presenza degli “interni” ma anche di pubblico “esterno”.

Rock In Rebibbia è la storia di un viaggio umano ed artistico di gruppo,in cui i singoli mettono un pò di se stessi e della propria vitaal servizio comune. I racconti in prima persona dei detenuti, il motivo per cui si trovano in carcere, i loro sogni e desiderisi fondono con l’esperienza musicale di crescita e coivolgimento. Un percorso di comprensione del mondo-carcere, come spiega Antonio Campo Dall’Orto, amministratore delegato di Mtv Italia, questo, prima ancora che un programma tv, è un progetto culturale, che ha assunto una forma televisiva.

Le stesse esperienze di insegnanti ed ospiti celebri, nei loro rapporti col mondo carcerario, fanno parte della struttura narrativa del programma, tutto questo mix variegato di elementi fa si che Rock in Rebibbia, non sia solo un reality sulla musica in carcere, ma una finestra aperta su tutto un mondo che sembra chiuso in se stesso, che molto spesso guardiamo con distacco e finta consapevolezza. Potra sentirsi un po più libero, grazie alla musica.

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