La contemporaneità. Il nostro mondo, fatto di plastica e d insidie artificiali, e poi la natura, la vita rappresentata da un frutto, che cade giù dal cielo improvviso, mangiato con vera voracità.

[oblo_image id=”1″]Uno spettacolo insolito, incisivo e che affronta un tema profondo: l’uomo e il deserto della post-modernità. Si tratta di una pièce teatrale molto particolare, andata in scena nei giorni scorsi al PIM, spazio scenico di Milano. Il titolo Robisonade riassume già il leit motive dell’opera: un uomo solo naufragato su di un isola deserta e il suo compagno Venerdì, che cercano di non annegare metaforicamente sotto un mare di sacchetti di plastica di cui è fatta, o ricoperta l’isola.

Nella drammaturgia colpisce l’uso dei simboli, della semantica, più che delle parole che vengono ridotte al minimo, quasi prive di senso, lasciando soprattutto spazio alla gestualità e quindi alla decostruzione. Anche il pubblico ha un ruolo importante. Accomodato intorno all’isola funge infatti quasi da co-protagonista silenzioso, che non deve e forse non può intervenire, ma solo osservare impotente.

[oblo_image id=”2″]Una pièce teatrale quindi, quasi metafisica e degna di menzione per l’originalità e per il messaggio intrinseco che in essa traspare. Teatro fatto di simboli, che poi sono rappresentazioni di quello che siamo e che diventeremo, come la potenza dell’isolamento e dell’allontanarsi sempre più dalla natura che è colei che soddisfa i nostri bisogni primari, donandoci vera soddisfazione.

Lo spettacolo scritto da Lucia Franchi e Luca Ricci che cura anche la regia, è stato interpretato da Simone Faloppa e Pietro Taglieri, componenti della compagnia Capotrave. La compagnia nata a Pieve, in provincia ad Arezzo nel 2003, promuove spettacoli di innovazione. Gli spettacoli precedenti sono: Felicità (co-prodotto dal Teatro Libero di Palermo, 2003), La Festa della Regina (2005), I Supermaschi (2007).

CapoTrave
Robinsonade
COPRODUZIONE Kilowatt Festival – Armunia Festival Costa degli Etruschi
IN COLLABORAZIONE CON Comune di Pieve Santo Stefano (Ar) – Rialto Santambrogio di Roma
ideazione e drammaturgia Lucia Franchi e Luca Ricci
collaborazione alla drammaturgia e azione Simone Faloppa e Pietro Naglieri
scena Alessandro Rosa e Licoris Lelli
disegno luci Luca Giovagnoli e Stefan Schweitzer
regia Luca Ricci

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