[oblo_image id=”1″]Juve ti amo lo stesso: basta il titolo per capire di cosa si tratta. E’ l’ultima fatica di Roberto Beccantini, una della firme più prestigiose del giornalismo sportivo nostrano. Con l’acume e la classe che lo contraddistinguono, l’autore si scioglie in una dichiarazione di incondizionata passione per la Vecchia Signora. Ma tutto ciò senza perdere l’obiettività da grande cronista e navigato uomo di sport.

Dopo aver ripercorso in una fantastica galleria dei ricordi molti dei miti bianconeri impreziosendo la narrazione con aneddoti inediti e confidenze raccolte lontano dai microfoni, Beccantini si sofferma sul capitolo più doloroso per i tifosi zebrati: lo scandalo calciopoli. Il giornalista esprime da juventino doc tutto lo sdegno per i misfatti della passata dirigenza esortando il popolo bianconero a non nascondersi dietro attenuanti o ipotetici complotti. Difendersi affermando che anche gli altri si sono sporcati le mani non può essere sufficiente e certamente non è in linea con la tradizione di un club nato per rappresentare l’immagine del nostro calcio nel mondo. La retrocessione della Juve non è un’invenzione mediatica né un astratto teorema della giustizia sportiva ma la pena proporzionale alle pressioni di chi deteneva la manopola del comando. E poi la serie B non è soltanto fango.

L’orgoglio della propria fede calcistica trova nuova linfa nel ripartire da zero, nel dover ricominciare la scalata ai vertici nazionali e non solo ritrovando lentamente il gusto della vittoria. C’era una Juve prima della Triade, ci sarà una Juve anche dopo. I successi, in fin dei conti, hanno sempre accompagnato il cammino di Madama.

Un libro irrinunciabile per tutti i bianconeri ma che risulta stuzzicante anche per gli sportivi con una diversa fede calcistica. Un manifesto di come andrebbe vissuto il calcio: passione senza dogmatismo, attaccamento per una squadra senza pregiudizi. Il tutto condito dallo stile avvincente di uno dei maestri del giornalismo sportivo.

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