[oblo_image id=”1″]A quasi un anno dalla sua uscita sul mercato, l’ultimo sistema operativo di Microsoft, Windows Vista non ha ancora guadagnato il successo di pubblico sperato, nonostante una campagna pubblicitaria che aveva steso lunghi tappeti rossi per il più innovativo e blasonato S.O. prodotto dal colosso americano.

Il tanto celebrato Windows Vista non soddisfa gli utenti, le vendite non decollano e i produttori di computer insistono nel montare il precedente XP anche nei nuovi pc.

Il 2008 sarà un anno decisivo per Vista, perché verrà inserito sul mercato un Service Pack, cioè un pacchetto di aggiornamenti creato appositamente per far fronte ad uno dei problemi principali del software: la velocità. La lamentela più frequente infatti da parte degli utilizzatori e degli stessi tester del prodotto riguarda proprio l’estrema lentezza, che unita alla grande capacità di memoria richiesta per poter girare, rende Vista poco appetibile agli occhi (e ai portafogli) degli utenti.

La Devil Mountain Software, un’azienda americana ha somministrato a Windows Vista e a Windows XP un pacchetto di test creato appositamente per verificare e quantificare le prestazioni di un computer. Sembrerà incredibile ma i risultati migliori si sono ottenuti proprio con il buon vecchio XP, che ha battuto il nuovo arrivato Vista dimezzando addirittura i tempi delle operazioni.

Vista avrebbe anche dovuto porre fine alle copie pirata di software e programmi, puntando sulla sicurezza per il proprio computer, ma in questo modo non si è tenuto conto delle estreme difficoltà riscontrate nella compatibilità con software precedenti e periferiche di qualsiasi tipo.

Alla luce di queste considerazioni, aziende, università e gli stessi privati sono molto perplessi di fronte alla possibilità di cambiare sistema operativo; non a caso solo il 13% delle aziende italiane ha deciso di passare a Vista.

Negli Stai Uniti infine, si minacciano già roventi class action contro Microsoft, proprio perché alcuni computer venduti con la dicitura “Vista capable”, cioè adatti a supportare il nuovo sistema operativo, non specificavano che l’unica versione compatibile fosse quella base, che non consente di usufruire delle novità grafiche di cui solo le più costose sono dotate. Se queste cause dovessero approdare in tribunale, per Microsoft si aprirebbe una stagione poco felice, che già con le modeste vendite di Vista non si preannuncia facile.   

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