[oblo_image id=”1″] «Siete voi osti i depositari delle tradizioni e dei segreti del territorio». Così Marco Bolasco, direttore di Slow Food Editore, apre la presentazione di Osterie d’Italia 2014, presentata oggi sul palco di Cheese. È poi Alice Waters, vice presidente di Slow Food, a prendere la parola: «Quando ho iniziato, quanto avrei voluto avere una rete come la vostra, una vera e propria comunità fatta di amici e collaboratori». E conclude con un desiderio: «Quello che vorrei ora sarebbe provare tutte le vostre osterie, ma per farlo dovrei trasferirmi in Italia!».

A Eugenio Signoroni, curatore della guida, gli onori di casa, presentando le novità dell’edizione 2014. «Segnaliamo per la prima volta i locali che hanno un orto di proprietà e quelle che propongono menù vegetariani. La nostra è una guida social, molto prima dell’avvento di Facebook!», continua Signoroni. Questo perché è fatta grazie al lavoro dei collaboratori e delle segnalazioni che ogni giorno arrivano dai lettori di Osterie, «che ci permettono di avere una guida autorevole e sempre aggiornata». Osterie, inoltre, è anche la guida più venduta sull’Apple store.

«Voi tenete nelle vostre mani i beni culturali che ci hanno tramandato i nostri anziani. È grazie a gente come voi che questo nostro Paese sta in piedi: grazie a chi tiene in vita la memoria dei sapori, trasformando i beni della terra in piatti meravigliosi». Cosi Carlo Petrini saluta gli osti presenti. «Voi trasmettete nei vostri locali il senso del buon vivere, della felicità. Beni immateriali ma straordinari. Siete un patrimonio inestimabile della nostra Italia, in cui ritrovare pezzi della nostra storia, della nostra identità», conclude.

Mentre il Gruppo Italiano Vini offre il riconoscimento speciale all’osteria con la miglior carta dei vini, Delverde premia il locale con il miglior orto di proprietà. Ma la guida è resa possibile anche al sostegno di Philips, il Prosciuttificio Antica Pieve, il Trentino, Unipol assicurazioni e con il patrocinio di Expo 2015.

Come sempre, i locali presenti in guida sono segnalati da simboli ormai familiari: la Chiocciola per le osterie che più di altre entusiasmano per ambiente, cucina, accoglienza, assegnata quest’anno a 232 locali; la Bottiglia, per quelle con una proposta di vini articolata e rappresentativa della regione; il Formaggio, per i locali che presentano la migliore selezione di caci. Segnalazioni particolari sono riservate ai locali accessibili ai disabili, quelli che aderiscono al progetto Alimentazione Fuori Casa dell’Associazione Italiana Celiachia e a quelli che aderiscono al progetto dell’Alleanza tra cuochi e Presìdi Slow Food, la rete di chef impegnati ad avere nel menù almeno tre prodotti dei Presìdi e a menzionare il nome dei produttori. Ristoranti ma non solo: indicati anche i bar e le pasticcerie per una sosta piacevole, o i negozi e gli artigiani dove acquistare specialità gastronomiche locali. Fanno il loro ingresso in guida due nuovi simboli: l’Annaffiatoio che indica le osterie con un orto di proprietà, e l’Insalatiera, per i locali che propongono menù vegetariani.   

Non mancano gli Oltre alle Osterie, locali che propongono ricette simbolo della tradizione e del territorio ma in ambienti eleganti e con un conto più elevato rispetto al nostro limite di 35 euro. Seguono gli Scelti per Voi, con i piatti più significativi dell’enogastronomia regionale e le osterie in cui provarli. Alla fine di ogni regione, pratici consigli per scoprire gli arrosticini abruzzesi, per trovare le osmize sul Carso e i veri trippai fiorentini.

Il primato dei locali chiocciolati va quest’anno alla Toscana con 25 osterie, seguita da Piemonte e Veneto con 23, Campania con 19, Lazio e Lombardia con 18, Emilia Romagna con 14, Sicilia e Friuli Venezia Giulia con 13, Puglia con 10, Liguria con 9, Trentino con 7, Abruzzo e Alto Adige con 6, Basilicata e Marche con 5, Sardegna e Umbria con 4, Calabria e Cantone Ticino con 3, Molise con 2 e Valle d’Aosta con una sola chiocciola.

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