Torino. 1997. Primo ottobre. Pochi minuti prima di mezzogiorno. Il corteo di Lotta Continua scatena l’assalto all’Angelo Azzurro, un bar del centro. Roberto Crescenzio brucia vivo. Morirà dopo due giorni di agonia.

[oblo_image id=”1″] Sono passati più di trent’anni dall’atroce morte di Roberto Crescenzio. Ma ci sono ferite che non si rimarginano e il libro di Bruno Babando sta suscitando polemiche roventi. E non poteva essere diversamente per due ragioni. La prima è data dalla delicatezza dell’argomento: si rivisitano attraverso il contesto torinese alcune delle pagine più controverse dell’Italia repubblicana. La seconda ragione è data dall’approccio dell’autore che da storico riporta alla luce documenti inediti ed atti giudiziari citando nomi, luoghi e date. Con l’obiettivo di esplorare un capitolo scomodo avendo come unico fine la ricerca della verità. Non è un libro “giustizialista”, ma non omette niente e nessuno. Il risultato è un’opera imperdibile per chi ha vissuto il clima incandescente di quegli anni ma anche per tutti i giovani che vogliono avvicinarsi ad un periodo così controverso e cruciale lasciandosi rapire dallo stile inconfondibile di Babando. L’autore, infatti, racconta nuovamente con successo risvolti inquietanti ed insoliti di Torino. Sempre per la casa editrice Marco Valerio ha pubblicato Angusta Taurinorum, Torino periferia di Milano, I ragazzi dello Zoo di Torino. La presentazione ai lettori di Non sei tu l’ Angelo Azzurro è fissata per il 12 Maggio presso la libreria Feltrinelli in Piazza CLN a Torino.

Non sei tu l’Angelo Azzurro. Una tragedia del Settantasette torinese

Editore: Marco Valerio

www.marcovalerio.com

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