Mamma Pantani
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Mamma Pantani , le speranze per la riapertura dell’inchiesta

“Con Marco ho sbagliato poche volte. Fin da subito ero sicura che non si fosse suicidato e dopo dieci anni ciò che emerge mi dà ragione”. E’ sollevata per la riapertura del caso, Tonina Pantani che finalmente intravede la speranza di scoprire la verità sulle ultime ore del figlio scomparso nel residence Riminese Le Rose il giorno di San Valentino del 2004. Ha ribadito sempre che la fine di Marco non poteva essere liquidata come una semplice overdose e ha urlato la sua voglia di giustizia anche quando il caso era stato archiviato. Le lacune, le negligenze e le omissioni che hanno portato alla riapertura del fascicolo, erano state segnalate proprio da lei con largo anticipo.

Mamma Pantani : “Voglio solo sapere la verità”

Ci sono molti elementi che confermano come il Pirata non fosse solo in quella stanza, ma rimane da scoprire chi è perchè ha eventualmente ucciso il campione. Mamma Pantani non vuole e non può svelare ora quale sia la sua interpretazione ma tende a escludere l’ipotesi secondo cui il responsabile sia uno spacciatore. “Ho anche telefonato e litigato con gli spacciatori affinchè lasciassero in pace mio figlio, ma non credo che siano stati loro. Che vantaggio avrebbero avuto? Uno spacciatore per sfruttare la sua vittima, non ha alcuna convinzione ad ucciderla. Credo piuttosto che Marco avesse scoperto qualcosa e gli abbiano voluto tappare la bocca per evitare che rivelasse agli altri”.

Mamma Pantani , le colpe di giornalisti e ciclismo

Ma ci sono anche altri responsabili diretti o indiretti. Perché la morte di Pantani è giunta dopo una lunga parabola discendente iniziata quella maledetta mattina del 5 Giugno 1999 quando il Pirata si vide estromettere da un Giro d’Italia dominato in lungo e in largo per la sospensione cautelare dovuta a un valore dell’ematrocrito fuori norma. Pantani, passò da eroe a capro espiatorio: non sopportava che la gente non credesse più alla bontà delle sue imprese. L’accanimento giudiziario, l’abbandono dei media portarono Marco a infilarsi in un tunnel in cui la droga divenne il drammatico epilogo. Come ricordato da Saviano, anche mamma Pantani sottolinea che mentre l’affetto della gente è sincera, tanti di quelli che sui giornali ora incensano il Pirata, non hanno faticato a stroncarlo come simbolo corrotto del doping nel momento più difficile.

Mamma Pantani : “Marco non è stato ucciso dagli spacciatori”

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