[oblo_image id=”1″] Parliamo con i Lunar Explosion, loro sono una giovanissima band di Vicenza che sta già facendo parlare di se grazie al loro essere e al loro suono che attinge dalle varie influenze dei componenti che spaziano dal Neoclassical,  Power al Progressive Metal, professionali,bravi e intraprendenti, pronti tra qualche settimana, a varcare i confini italiani per rappresentare il made in Italy in Germania, da sempre simbolo del Metal.

Risponde alle domande il cantante Raffaele Smaldone.

Come e quando prende vita il vostro progetto?

Il progetto Lunar Explosion nasce a Vicenza (Italy) nell’Agosto 2010 dalle menti di Mattia Sisca (chitarra), Paolo Ferraro (chitarra) e Raffaele Smaldone (voce), accompagnati da Riccardo Bortolaso al basso e Andrea Grespi alla batteria, musicisti attivi in altri progetti poi riuniti in un unico progetto Power, Progressive Metal con influenze Neoclassiche.

LUNAR EXPLOSION, un moniker che vi rappresenta in modo perfetto, come nasce l’ idea di chiamarvi così?

Lunar racchiude la parola Luna, la Luna spesso è guardata quando sogni ad occhi aperti guardando il cielo, nel momento in cui tutti vanno via ed esisti solo te e questa, mentre tutto il resto si spegne affianco.

La luna da alle cose e agli oggetti una prospettiva e luce diversa che non fa apparire subito le cose come uno si aspetta, ma dopo numerose osservazioni, come richiede capire i nostri pezzi.
La Luna è sempre stata un simbolo romantico che racchiude molta poesia ed è sicuramente qualcosa di raffinato, Explosion è per tutte le cose che vorremo dire e per le emozioni che vorremmo dare in una vita che è poca e che spereremmo di poter esprimere agli altri,

un esplosione è anche qualcosa di grande ed energico, come è giusto che sia in una band di giovani che grinta sicuramente anche sul palco ne hanno da vendere per personalità.

 

Chi si occupa dell’ ideazione dei testi, come prendono vita e quali tematiche trattate?

Tutti collaborano per testi e melodia, l’idea solitamente parte da un componente e poi ramifica sugli altri.
I testi vengono associati ai suoni, tutto parte da un immagine, poi da lì come un disegno che ha solo il contorno tutto viene colorato e prende forma, noi associamo sempre una nostra immagine ad un suono e così forse dovrebbe essere, anche per aiutare le persone a capire un qualcosa e a prenderla per mano e poi lasciarla andare da sola col pensiero e giudizio.
I testi riguardano la libertà e la natura e la storia come in Vasa Warship, From Beyond un racconto di Lovecraft letto dal nostro cantante, The King of Judea il fatto che i potenti e politici hanno preso il posto di Dio e si sentono Dio, schiavizzando l’uomo e rendendolo succube del sistema creando una massificazione di massa con persone sempre remissive e abituate al morso di chi ha in mano le loro vite.
Noi incitiamo non con violenza ma con quest’ultima a ribellarsi in modo pacifico a tutte quelle forme di schiavitù indotte dai potenti, in modo tale da vivere un esistenza autentica e spontanea, libera.
Tale tematica è presente anche in Karnak idea nata da un viaggio di Raffaele e riprende con allegorie e sinestesie nascoste in immagini del passato ma che tuttora rimangano invariate.

Pur trattandosi, per certi versi, di un genere Power, i testi trattano tematiche e problemi prettamente attuali, sviluppandoli in modo originale: non ricorrono a figure mitologiche o fantasy per una semplice esigenza di copione, come fa generalmente l’Epic Power, ma si utilizzano figure allegoriche, alcune Dantesche, e similitudini per esprimere critiche verso la società, elogiando la libertà nel tentativo di spingere l’uomo a vivere un’esistenza per certi versi “autentica”,-come suggeriva il filosofo Heidegger-, stimolando a ribellarsi intelligentemente verso le ingiustizie e le nuove forme di schiavitù indotte dai potenti

Parliamo degli strumenti, in particolare del basso e del vostro modo di utilizzarlo e quali altri strumenti inusuali utilizzate?

Nei nostri brani vi sono innovativi interventi contrappuntistici del basso (ispirati dalla tecnica del Basso Continuo), i quali danno “aria” al brano, creando un senso di moto inesorabile. Tale peculiarità NON si riscontra nelle band di stampo Power/Neoclassico, in quanto al basso è affidato un ruolo secondario, di solo accompagnamento.

Vi è poi il clavicembalo armonizzato all’unisono con la chitarra di Mattia Sisca in Vasa Warship e l’organo su The King of Judea composto da Mattia Sisca e Riccardo Bortolaso per rendere la canzone con quell’atmosfera primordiale di Dio poi rovinata e distrutta dal mondo successivamente.

Non facciamo Christian Metal, ma volevamo dare un senso mirato a quella canzone.

Siete una band esordiente, ma con le idee decisamente chiare, da cosa deriva la vostra forte personalità musicale?

La nostra personalità molto spesso definita forte dai nostre supporters è data dall’ambizione e voglia naturale di potersi esprimere con tutti i mezzi necessari e leciti per far conoscere al mondo la nostra musica.

Questo è stato rafforzato anche dal fatto che ogni componente per idee e professionalità gradisce un ambiente con persone che ci credono e siano sempre stimolate e che lavorino costantemente nel progetto, una cosa definibile con un unica parola, ma difficilmente trovabile in molte persone.

I vostri live sono curati meticolosamente in ogni dettaglio anche per quanto riguarda l’ immagine?

Si ognuno di noi cura l’immagine, cercando di essere ciò che vuole senza essere schiavo del Suo personaggio, non ci sentiamo ne costruiti ne altro, noi stessi, semplicemente teniamo ad essere ognuno diverso nel vestiario ad esempio, e a creare poi quella bolla sul palco che però ci racchiude tutti e lancia un messaggio unico e di forte impatto sonoro e di testo.
La presenza scenica anche sul palco è grintosa.

 

Avete già  alle spalle una vostra attività live, a quale delle vostre date siete maggiormente legati e perché ?

Ad istinto verrebbe da rispondere che la data più importante è stata la prima in quanto nonostante ci fossimo preparati molto bene e crediamo molto nei nostri progetti e nell’impatto che anche in live riusciamo a dare, avevamo il dubbio di come il pubblico potesse reagire e il tutto era avvolto da una grande incognita..ma poi invece è andata alla grande!!! ma forse la più importante è stata la successiva  perchè nella seconda data vedi se la gente ritorna a sentirti e noi volevamo vedere se avevamo lasciato il segno… beh possiamo dire che sia andata addirittura meglio della prima con richieste di bis a fine concerto e pareri entusiasti del pubblico.

Alchimia perfetta, componenti con diverse esperienze musicali differenti, quali sono i generi da cui derivate?

I generi da cui deriviamo sono il Power, il Rock n’ Roll, il progressive, l’Heavy la musica classica, il blues anche se da questi pionieri e generi cerchiamo sempre un compromesso spontaneo per raggiungere una nostra strada e storia, filone che per certi versi definiamo autentico.
Diciamo che nell’epoca in cui siamo è anche difficile poi dare al pubblico qualcosa di nuovissimo o sconvolgente, noi cerchiamo di fare il nostro con estrema libertà. Molto spesso qualcosa di nuovo a volte presuppone anche l’uso di altri strumenti non più rientrabili nel filone metal e spesso allora non piaci neanche a chi ascolta metal e allora non si fa più metal, noi, semplicemente,
facciamo ciò che sentiamo di dover fare.

Avete studiato per arrivare a questi livelli di bravura, o è frutto del vostro D.N.A.?

Ringraziamo la Vostra redazione per la bravura, diciamo che molti della band studiano in varie accademie Italiane e uno al Conservatorio di Musica per aver un crescente bagaglio tecnico sempre utile, ma si è sempre coscienti che a volte anche per trasmettere qualcosa di caldo ed espressivo serve anche un proprio pensiero e una propria spontaneità per ottenere un buon risultato finale anche perché la musica non è solo tecnica ma anche emozione e vibrazione e la tecnica è supporto alla tua personalità.

Come dimostra appunto Jimi Hendrix da sempre molto espressivo pur non avendo una tecnica più accentuata rispetto all’epoche che si susseguono ma ti fa battere sempre il cuore all’ascolto.

Diciamo che seppur giovani alcuni di noi hanno anche alle spalle molte date live sia con gruppi originali che con cover band e questo ci rende da un lato già rodati anche a livello fisico suonando ad ottimi livelli senza dover rimanere immobili come marionette e riuscendo a coinvolgere il pubblico con una notevole  presenza scenica

Agosto 2010-agosto 2011 : cosa pensavate un anno fa e cosa pensate ora?

Per quanto riguarda la Nostra tenacia come agli inizi a ora nulla è cambiato, ce n’è sempre stata tanta.
I componenti della band si conoscevano di vista o si erano visti suonare, ma fin dal principio nonostante problemi normalissimi in qualsiasi band dove si rapportano più persone è sempre regnata la più estrema sincerità e schiettezza pertanto, si sapeva già cosa si aveva intenzione di fare e quali sacrifici avremmo dovuto affrontare in un impegno collettivo e unito.
Ora qualche bel frutto l’abbiamo raccolto avendo un supporto e consenso così forte che non ci aspettavamo, siamo persone umili anche se ambiziose.
Sappiamo che nella musica non basta fare uno ma per ricevere uno bisogna fare più di 100 e via così.
Nulla mai ci è stato regalato.
Si continuerà ad impegnarsi portando avanti la nostra musica.

Dagli esordi ad oggi avete trovato difficoltà nell’ esercitare la vostra passione?

Diciamo che fortunatamente godiamo di molti fans e supporters davvero convinti e questo può solo farci piacere, non solo Italiani.

Per quanto riguarda la difficoltà qui non abbiamo potuto esibirci ad un Festival importante lo Spring of Metal Festival nel Vicentino, un evento con 10 band che non aveva mai avuto precedenti in regione, che aveva trovato un larghissimo ed inaspettato consenso, nei giornali infatti si parlava di 2000 persone nei giornali secondo i dati della polizia locale, poi se fossero state 2000 non lo sappiamo ma aveva avuto molto seguito, che come hanno scritto numerosi giornali Veneti è stato discriminato ed annullato dal Comune di Camisano (VI) per cause (presenti anche nei giornali e nei web) di “ordine pubblico alquanto vaghi poi definiti in altri termini”, che non riguardano il merito o meno delle band, ma il solito discorso: in Italia ciò che non si conosce fa paura, spaventa ed è particolare.

Un altro lato negativo purtroppo che non ci aspettavamo proprio da parte di qualche grosso organizzatore di eventi metal più orientato ai facili profitti che nell’investire in giovani potenzialità   che il nostro paese  può vantare da anni. Poi il resto è riportato al nostro parere su questo Paese, con frasi che celano un’altra verità con cui finora ci siamo scontrati, nonostante non siamo attivi da tantissimo, ma si è lavorato con estrema dedizione per poter fare come cerca ogni band qualcosa di importante, consapevoli dei sacrifici e di ciò che si va a fare.

’Beyond The Demo.. 2011’ è il titolo del vostro primo demo e rappresenta il vostro biglietto da visita musicale, presentatelo.

In questo demo è racchiusa parte della nostra anima: le nostre canzoni

abbiamo voluto inserire quelle  forse più rappresentative anche se  fin’ ora abbiamo 9 brani che possiamo dire ognuno diverso dall’altro ma legati tutti da un filo conduttore che è il nostro stile che alcuni definiscono unico, altri un po’ meno…non sta a noi giudicare ma solo dare il meglio per noi e per che ci segue con così tanta passione e ci sta dando tante soddisfazioni

abbiamo voluto curare tutti i dettagli di questo demo…sia l’esecuzione che la registrazione ed  è liberamente ascoltabile sul nostro myspace per lasciare a tutti il modo di giudicarlo,  e per chi lo volesse  abbiamo stampato anche delle copie con un ottimo packaging perché  abbiamo voluto curare anche questo aspetto molto importante.


A quale song del vostro demo siete maggiormente legati e perché?

A noi piace ogni nostra canzone e ci teniamo come se fossero i nostri figli. Concetto apparentemente strano a chi non suona ma che incarna chi ama l’arte.

Diciamo che ci piacciono tutte anche perché in rapporto,  se la gente ascolta, noterà che le tracce presenti nel demo sono tutte e 4 diverse l’una dall’altra e per questo con caratteristiche diverse, quindi pregi con stesso peso ma imparagonabili.

In settembre vi attende un grande momento,  il quale vi permetterà di diffondere il vostro suono oltre i confini, dove vi esibirete e come siete riusciti ad arrivare a ciò?

 Il 14 Settembre 2011 ci esibiremo al BlackLand, il più famoso e rinomato Metal Pub della città di Berlino.

Siamo stati contattati direttamente dal gestore del BlackLand, il quale ha notato la nostra Band nel web e ha avuto modo di ascoltare le nostre creazioni presenti nel myspace della band.

Siamo davvero onorati di questa opportunità, in quanto possiamo diffondere la nostra Musica oltre i confini italiani, arrivando in Germania, ormai diventato il Tempio della Musica Metal in Europa.

 


Quale messaggio volete trasmettere attraverso la vostra musica?

Un messaggio di voglia di cambiamento nel Nostro paese, di libertà e di ribellione verso i problemi che veramente ci riguardano e ci circondano, a noi piace parlare di ciò che ci riguarda e di ciò che ci colpisce e vogliamo condividerlo con gli ascoltatori.


Un vostro parere sullo scenario metal italiano attuale?

Il metal in Italia è fenomeno vivo e prolifico che sicuramente meriterebbe più spazi.

Molta gente crede che il Metal sia tutto ciò che di violento esiste, il metal non è solo questo, ma in Italia molto spesso è più facile trovare capri espiatori sempre diversi e di fare di tutta l’erba un fascio per rendere alle menti di chi non vuol conoscere tutto più semplice.

Poi si dovrebbe più pensare ad altri problemi resi più noti e sempre all’ordine del Giorno, di incidenti dovuti a droga che spesso viene data nelle discoteche che però sembra ormai cosa normale, e che poi fa creare incidenti, i ragazzi non sono tutti così, ma se vogliono fare statistiche, come a molti piace, forse sono anche altri gli ambienti che possono causare problemi.

Il Metallaro vuole solo sentirsi un bel concerto e stare in compagnia come tutte le persone che hanno una morale, una passione e anche una innata allegria nello stare assieme.
Viviamo in un Paese fortemente bigotto, indietro coi tempi rispetto ad altri paesi esteri e anche Europei.
Questo potrà sembrare il solito discorso ma rispecchia la verità di un Paese che per certi versi potrebbe essere davvero il più bello ma rappresenta un qualcosa ormai di troppo retrogrado.
Se l’Italia fosse davvero come tengono a dire al mondo la “Culla dell’Arte”, allora dovrebbero sapere che anche il Metal è arte, può essere compreso o meno, piacere o non,  ma è sempre arte e per questo cela emozioni, sacrifici, dedizione e va rispettato, non censurato.
Tutto questo a nostro parere è dovuto anche alla cultura.

Esistono anche persone influenti che potrebbero cambiare le sorti della musica (anche Metal) in Italia, ma spesso questi si fanno i loro interessi, non ascoltando i giovani, molto spesso facendoli proposte inaccettabili per uno Show con band famose, che hanno sottratto la loro prima passione ai soldi, quando potrebbero sfruttare la loro intelligenza sia per quest’ultimi che anche puntando sul Nuovo.
Eppure, premiano sempre le solite band, senza andare alla ricerca del vero mondo musicale non venduto e spesso underground, si da sempre spazio ai soliti raccomandati da 50 anni, giocando spesso sul fatto che siano i grandi palchi a fare la band, negando al pubblico che spesso il successo non è dato solo dal sudore e da ciò che vede sui palchi ma è dato anche da altro che però non riguarda sempre la meritocrazia (ma che molte band sanno).
Fortunatamente sia in Italia che nel mondo non è sempre così, in Italia godiamo anche di ottime riviste e redazioni che seguono la musica che si impegnano e cercano di fare sempre il possibile per le band, e che spesso non vivono neanche di questo, eppure celano una vera e forte dedizione alla musica in modo dignitoso; noi vogliamo ringraziare tutte queste redazioni e riviste per gli spazi dati e per il supporto, perché sono queste le persone che meritano il rispetto e la stima in una società intelligente.


Darete presto vita al vostro primo album? Progetti e collaborazioni future?

Al momento ci stiamo dedicando alla composizione dei brani che entreranno a far parte del nostro primo album e contiamo già una scaletta live di 9 pezzi nostri.

Inoltre stiamo programmando la nuova stagione di concerti per l’anno 2011/2012.

Il giorno Venerdì 16 Dicembre 2011 parteciperemo allo “Universe of Metal Festival” che vedrà come Headliner gli Extrema, Domine e Myrath (band progressive dalla Tunisia) e noi Lunar Explosion come supporter; ad aprire il Festival ci sarà la band Kani di Vicenza.

 

Ho trovato in quel di Vicenza questa band che, seppur giovane, si presenta con un ottimo biglietto da visita, dotati di eccelsa professionalità, bravura tecnica e forte personalità, un suono complesso molto curato e sono riusciti a farmi ascoltare quel tocco di innovazione, che fa distinguere il vero creatore, dall’ imitatore.

Dietro a questo moniker esistono menti che sanno andare oltre, che hanno fatto dell’ elaborazione, il loro strumento numero uno, esiste forte alchimia musicale, ma anche personale, tutto ciò è chiaramente percepibile in ogni loro nota.

Parliamo del demo ‘Beyond The Demo .. 2011’,autoprodotto, 21 minuti e 40 di suono Power, Neoclassic, mozzafiato dalle varie sfumature, che mi ha lasciato veramente esterrefatta , la track di apertura intitolata ‘Vasa Warship’, si presenta con le chitarre che danno il via a questo brano e che saranno protagoniste per tutta la durata, oltre al clavicembalo che dona un’atmosfera particolare, al brano  sfoderando assoli ammirabili, di matrice neoclassica, molto veloce, apprezzabile anche il basso, al quale viene dato il proprio ampio spazio, grazie alla tecnica del basso continuo  e che dire della voce, la definisco adatta al massimo al contesto musicale in cui è inquadrata.

Track 2 ‘Karnak’, la seconda song, diversa dalla prima, leggero cambio, con toni che richiamano l’ oriente, troviamo un Power più ritmato e un bel gioco tra chitarre e batteria, la quale secondo me, merita di essere messa più in risalto.

La track 3’From Beyon’,  inizio coni toni più graffianti e ritmati, la voce un po’ più agguerrita, ottimo brano, a tratti Power graffiante ad altri melodico.

Passiamo all’ ultima Track ‘The King Of Judea’ brano di chiusura del demo ed è anche il più lungo, esordisce con cori e batteria e chitarra in successione, in questa canzone si po’ apprezzare anche il suono dell’ organo, un brano imponente dai toni intensi e profondi, che scorre con la giusta velocità e la voce di Raffaele riesce a tirar fuori il meglio, sia in potenza, che in bravura, ampio spazio alla batteria, con l’ aggiunta del clavicembalo armonizzato con la chitarra, che rende la song molto particolare, è difficile saper gestire bene un brano molto lungo, i Lunar Explosion ci sono riusciti molto bene.

 

Un grande esordio per questa band made in Italy, che in poco tempo è riuscita ad affermarsi e ad essere ottimamente recensita, li attendono un autunno e un inverno ricco di importanti eventi che sicuramente daranno loro la possibilità di farsi conoscere sempre più nell’ underground nostrano, ma soprattutto anche all’ estero.

 

Ringraziamo in modo particolare Raffaele e tutti i Lunar Explosion, per la professionale collaborazione e disponibilità. La loro bravura, il loro credere in se stessi e nella propria passione, sono certa che sapranno ripagarli in grandi soddisfazioni.

 

[oblo_image id=”2″] LUNAR EXPLOSION VIDEOS:

http://www.youtube.com/watch?v=PtXVB74jP1M

http://www.youtube.com/watch?v=sgbxsT2UiPs&feature=related

http://www.youtube.com/watch?v=mQ379HQpIAM&feature=related

http://www.youtube.com/watch?v=8wH6fWNKaN8&feature=related

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