[oblo_image id=”1″] Per Francois de la Rochefoucauld, la gioventù è un’ebrezzacontinua: è la febbre della ragione. Per alcuni scrivere è l’esercizioprediletto per raccontare il proprio mondo e quello che si osserva con sguardosempre curioso, a volte disincantato. Per i più bravi c’è la possibilità diracchiudere nelle pagine di un libro storie che aprono parentesi tonde, quadre,persino graffe nella testa di chi le legge regalando momenti di riflessione espunti per nuove discussioni. Flavia Piccinni è qualcosa di più di unascrittrice emergente: vincitrice del Premio Campiello Giovani ha dosato ilproprio estro per tornare in libreria con un’opera che ne sancisce la maturitàfondendo la creatività narrativa ad una lucida rappresentazione della realtàdel nostro tempo

E’ in fase dilancio il tuo ultimo lavoro “Lo sbaglio”: raccontaci come è natal’idea del romanzo e quanto c’è di autobiografico in queste pagine?

Ho esordito quattro anni fa, e poi ho deciso diprendermi una lunga pausa per leggere, pensare e riflettere bene per capirequello che volevo raccontare, quello che per me era davvero importante. Nonvolevo pubblicare subito un altro libro solo “per essere” in libreria, mavolevo raccontare una storia che per me avesse un significato profondo, cheandasse oltre una semplice sequela di eventi e i cui personaggi avesseroun’anima. Non so se ci sono riuscita, ma sicuramente ci ho messo tutta mestessa. La storia di Caterina e della sua famiglia,ambientata in una Lucca provinciale e innevata, è nata da sola, in modonaturale, ma non per questo semplice. Di completamente autobiografico c’è moltopoco, ma i dettagli spesso sono molto personali. Come i riferimenti a Taranto,la città dove sono nata, e cui sono legati tutti i ricordi di infanzia dellaprotagonista.

Nel romanzogli scacchi appaiono quasi come un’allegoria della vita: ogni mossa va studiataperché ha inevitabili conseguenze. Per vincere nel gioco delle 64 casellebisogna unire creatività e logica razionale, in quale di questi ambiti tiritrovi più volentieri?

Per quanto abbia giocato a scacchi a livelloagonistico per molti anni, sono una persona estremamente impulsiva. E forseanche Caterina è così: è stata abituata a rispondere alle mosse della vita inmodo spesso automatico, guidata da sua madre e dalla sua famiglia, ma quandoqualcosa arriva a sconvolgere il suo mondo si affida all’istinto. Soltantoall’istinto. Proprio come me.

Credi che”Lo Sbaglio” sia l’ideale prosecuzione di “Adesso tienimi”,una sorta di maturazione narrativa oppure li consideri appartenenti a due mondiestranei?

Entrambi i romanzi hanno una protagonista femminileche si trova a fare i conti con le conseguenze delle sue scelte. Ma Caterina èmolto diversa dalla protagonista di Adesso Tienimi, Martina. Caterina è unagiovane donna, una giocatrice di scacchi, che per la prima volta nella sua vitasi trova davanti una variabile imprevista ed è costretta a scegliere. Asmettere di avere paura di sbagliare.

Sei giovanissimaeppure vanti un curriculum già ricco di riconoscimenti prestigiosi e dicollaborazioni importanti: credi che scrittori si nasca o si diventi col tempo?

Credo che oltre il talento, sia fondamentale ladeterminazione e lo spirito di sacrificio, ma soprattutto è fondamentaleleggere tantissimo, scrivere (e cestinare), ed essere sempre molto autocriticicon se stessi, e affatto invidiosi nei confronti degli altri.

E’ difficile credere di poter vivere di libri in un momento in cui lacultura viene considerato un inutile fardello improduttivo?

Certamente. Credo non sia neppureimmaginabile per un giovane scrittore pensare, un giorno, di vivere dei proprilibri. Almeno, per me non lo è. Ed è un peccato che in un mondo in cui lacreatività assume sempre più rilievo e importanza, nel nostro paese siaconsiderata sempre più come una semplice passione da fine settimana, qualcosada fare fra un lavoro precario e una cena in famiglia.

 

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