[oblo_image id=”1″]Colpevole o innocente? Qual è il limite tra la ragione e il torto, quali le tante e sempre relative sfumature della verità? Il dubbio rimane spesso presente quando l’approccio diventa soggettivo e nel contempo pubblico; e la sentenza ardua, soprattutto se rimessa sia ad un’aula di tribunale vera e tangibile, che costruita dalla propria coscienza.
E’ questo il leit motiv dell’Innocente Colpevole, in scena al debutto milanese, fino al 25 maggio, allo Spazio Mil di Sesto San Giovanni; opera prima di Lucia Grosso, ex avvocato e ora scrittrice anche per il teatro, e interpretata da Eugenio Allegri.
[oblo_image id=”2″]Si tratta di un lungo monologo, profondo e ben strutturato, di un uomo, di fronte al cadavere della sua ipotetica vittima. Ma il potenziale carnefice è innocente o colpevole? I dubbi, le giustificazioni, la ricostruzione della realtà assillano la mente del protagonista, che, mentre riflette da solo sul palco, con in mano l’arma del delitto, macchiata di sangue, si ritrova di punto in bianco, catapultato in un’aula di tribunale, dove quattro manichini, rappresentanti la magistratura, decideranno del suo futuro.
Ma la coscienza dell’uomo è più intransigente e bisognosa di schierarsi, di quella di giudici e avvocati. E il protagonista sceglie per sé, la certezza forse più facile, della colpevolezza, che almeno trova una direzione, nella consapevolezza e in una tangibile espiazione del senso di colpa, tramite la reclusione in carcere.
Il delirio tra falso e vero, memoria e suggestione attanaglia il protagonista, il cui destino viene rimesso alla casualità degli eventi che ne ribaltano il percorso, lasciando lo spettatore nel dubbio sul significato e la materialità della verità e della falsità.
[oblo_image id=”3″]Sul palco, (buio e essenziale), solo la presenza del bravo Eugenio Allegri, che con pathos e talento, ha coinvolto il pubblico nel viaggio, faticoso e introspettivo del protagonista. Un applauso particolare è andato a Lucia Grosso che ha portato a teatro un argomento innovativo e a lei sicuramente molto famigliare, e che induce a riflettere sul dilemma della verità, che trova negli avvocati e nei magistrati pur sempre degli uomini, il cui arduo compito e di decidere dove stiano e di che colore siano, innocenza e colpevolezza.
Come spiega Grosso : “Ma cosa sono innocenza e colpevolezza?Possono esistere queste qualità allo stato puro?Possono essere riferite solo all’agire dell’uomo, o come per i regali, basta il pensiero, per esser colpevoli?”.
Una produzione Teatro Filodrammatici Stabile d’innovazione e Asti Teatro 29
Spazio Mil di Via Granelli snc, Sesto San Giovanni,
Dal 15-25 maggio
Biglietti: da 10 a 15 euro
Spettacoli: ore 21.00
Domenica: ore 17.00
Info biglietteria: 0236592544
info@teatrofilodrammatici.it