[oblo_image id=”1″] In occasione dell’anniversario del 150° dell’Unità d’Italia le Langhe e il Roero si presentano con una mostra dal titolo “Le Langhe di Camillo Cavour, dai feudi all’Italia unita”. La mostra, che si svolgera’ presso il Palazzo Mostre e Congressi di Alba, e’ organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo in collaborazione con la Città di Alba e la Fondazione Ferrero;  gode inoltre del patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri  e aprirà le porte al pubblico dal 18 giugno per poi terminare il 13 novembre 2011. Camillo Cavour e le Langhe si conobbero quando il primo non era ancora il “grande tessitore” , ma solo il figlio piu’ giovane ed irrequieto del Marchese di Cavour e le seconde erano un’area marginale, povera e sperduta  tra Piemonte e Liguria, dove i Savoia erano solo vicari dei territori che mantenevano ancora una loro sovranita’ feudale (si dira’ infatti che il Medioevo nelle Langhe e’ durato di piu’ che in tutto il Piemonte stesso). Soltanto a fine settecento l’intero perimetro delle Langhe passa sotto la sovranita’ dei Savoia saltando cosi’ direttamente fino alla Rivoluzione Francese. La grande storia dell’Europa  passa anche dalla piccola storia delle Langhe, prima che queste colline diventassero mito letterario.  Come detto, entrate tardi nei domini dei Savoia e rimaste a lungo isolate in una sorta di enclave dai contorni sfuggenti,  piombarono improvvisamente sulla scena politica nell’aprile 1796, quando un altro giovane, il ventiseienne  Napoleone Bonaparte, le attraverso’ con il suo esercito e ad Alba fu istituita una repubblica. Per la prima volta, anche al di qua delle Alpi furono proclamati i principi rivoluzionari di sovranita’ nazionale, liberta’ ed eguaglianza, posti a base del progetto di confederazione italiana. Simbolo di questa esperienza fu il “Melarancio” , un albero di arance i cui spicchi, uniti e uguali, dovevano rappresentare gli italiani. In seguito, apprezzate da Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II  le Langhe iniziarono ad aprirsi alla modernita’ . Le prime vie di collegamento principale con il resto del Piemonte vengono ultimate intorno al 1830 e finalmente le innumerevoli fortezze edificate dai ricchi signorotti feudali per proteggere i commerci e i borghi entrano in collegamento  tra di loro: innumerevoli sono i castelli  e le opere difensive edificate in quei tempi, alcuni integri e altri con testimoniaze significative (come ad esempio il Castello di Cortemilia in cui e’ purtroppo rimasta solamente la torre). Nel 1832 il ventiduenne Camillo fu nominato sindaco di Grinzane, un paese di 350 anime dove la sua famiglia possedeva gran parte delle terre. In una situazione quasi feudale, il giovane fece il suo apprendistato con l’amministrazione delle cose e degli uomini , imparando ad amare le occupazioni agricole e a conoscere i limiti del sistema di governo sabaudo. La mostra ripercorre questa vicenda attraverso oltre duecento tra opere d’arte e documenti di brande bellezza e valore storico. Attraverso i volti di donne e di uomini che vissero  negli “anni cavouriani” , questa mostra racconta anche la grande trasformazione che ha formato gli italiani del 1861.  Sara’ possibile inoltre usufruire della Cavour Card, che permettera’  la visita nei luoghi risorgimentali delle Langhe e alla dimora in cui visse il Conte Camillo Benso di Cavuor per conoscere i personaggi, l’arte e la cultura enologica del tempo. Il percorso vi condurra’ attraverso Alba, il Castello di Grinzane, il Museo del vino di Barolo, l’Agenzia Reale di Pollenzo e le Cantine Reali di Fontanafredda . Per informazioni “Biblioteca Civica Giovanni Ferrero” di Alba, tel. 0173 292.466 fax 0173 292.474  l.berlinghieri@comune.alba.cn.it      Ente Turismo Alba Bra Langhe Roero   Piazza Risorgimento 2  Alba (Cn)  tel. 0173 358.33   fax  0173 363.878

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