[oblo_image id=”2″] Principessa non è l’ennesima e banale rivisitazione moderna della favola di Cenerentola, come si potrebbe erroneamente pensare soffermandosi sul titolo del film: è molto più di questo. In primo luogo, esso racconta la storia di una ragazza comune che, seppur inventata, potrebbe accadere benissimo nella realtà. Matilde (Morena Salvino), infatti, ha gli stessi sogni e problemi di molte giovani donne di oggi: dimostra una forte passione per l’arte della recitazione, si mantiene con lavori occasionali che non portano mai a niente (es. la figurante durante le rievocazioni storiche nel ruolo appunto della principessa, o la promoter per una bibita), ha dei genitori (Carlina Torta e Giovanni Battezzato) un po’ assenti ed in piena crisi matrimoniale, ma soprattutto ama il classico playboy affascinante ma “bastardo”, che la usa soltanto perché incapace di assumersi degli impegni seri. Probabilmente è proprio di Pietro (Michele Riondino) il bambino che lei aspetta. La sua situazione sentimentale diventa ancora più complicata in seguito all’incontro con il nobile Andrea (Riccardo Lupo), un ragazzo molto a modo e davvero innamorato di lei (l’opposto di Pietro, insomma), sebbene appaia impacciato e succube dell’educazione impartitagli dalla madre, ovvero la marchesa Elena Branciforte (Piera Degli Esposti). La signora, fedele fino all’ultimo alle tradizioni e ai rigidi principi del passato, ospita volentieri Matilde al castello al fine di metterla alla prova per testare la sua sincerità e la sua indole. La protagonista, al contrario, è costretta a confrontarsi con un ambiente molto diverso da quello in cui vive ed è cresciuta. L’unica amica che cerca di aiutarla e comprenderla è Anna (Vanessa Gravina), una pittrice di talento che vede in Matilde una proiezione di se stessa. Il finale è davvero particolare, quindi è meglio non anticiparlo ai futuri spettatori. Una morale forte e ben definita è comunque assicurata.

Per quanto riguarda la scenografia degli esterni, il regista Giorgio Arcelli ha voluto rendere omaggio alla sua terra trasformando i paesaggi collinari, il verde della Val Trebbia e il castello della “Maggia” in un posto fuori dal tempo e dalle coordinate geografiche. D’altra parte, alcuni spezzoni sono stati girati nel centro storico di Piacenza, caratterizzato dal colore rosso-argilla dei palazzi e delle torri medioevali. Egli ha poi il merito di aver formato un cast di tutto rispetto, sebbene gli attori siano quasi tutti degli emergenti. Morena Salvino, lanciata da un celebre spot della Fiat con il tormentone “Buonaseera”, è una vera rivelazione sul grande schermo e, per via dei suoi riccioli neri e della sua espressività, ricorda vagamente l’interprete americana Andie Mac Dowell.
In breve, l’opera cinematografica merita di essere vista perché pulita, limpida, senza eccessi né elementi trash. Assolutamente da non perdere per tutti i sostenitori del cinema italiano e dei progetti low budget indipendenti.