[oblo_image id=”1″] “Find a cure or dye trying”. Troverò una cura o morirò cercandola. Questo mantra si ripresenta ogni volta che si sfoglia una sezione del sito di Danny Ferrone. E’ un imperativo per sè, per continuare la propria battaglia ma è anche un esortazione per tutti gli altri a non rimanere indifferenti. Danny è un ragazzo di 23 anni affetto da fibrosi cistica, una terribile malattia genetica che conduce alla morte per soffocamento ostruendo progressivamente le vie respiratorie. Vi sono 100.000 casi nel mondo: un numero non trascurabile che tuttavia fa rientrare la fibrosi cistica tra le malattie rare.

E proprio per questo trovare fondi per la ricerca scientifica è ancora più difficile. Un anno e mezzo fa, Danny ha deciso di ribellarsi al proprio destino. Ha costruito il proprio sito internet e per pubblicizzarlo si sta impegnando in una sfida apparentemente impossibile. Vuole partecipare agli Ironman Championship, una competizione massacrante che si tiene ogni anni alle Hawaii. Si tratta della versione più estrema del triathlon: 2,6 km a nuoto, 90 in bici, 21,5 di corsa. Un muro quasi insormontabile per chi come Danny ha una capacità polmonare ridotta di oltre il 50% ed è costretto ad affidarsi per tre volte al giorno ad un nebulizzatore per prevenire fatali attacchi di tosse.

Domenica gareggerà nelle selezioni americane per gli Ironman Championship: un solo posto a disposizione, oltre 100 gli iscritti. Ma essere al via e far sapere agli altri 100,000 nella sua condizione che vale la pena di combattere è già una vittoria. Lo ripete anche lui: “Le cose cambieranno. Te lo prometto”. Come si fa a non credergli?

Per ulteriori informazioni o per contribuire alla fondazione di Danny Ferrone:

www.fightforever.org/main/wesite.html

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